Ferrari e Porsche mai consegnate, truffa da 330mila euro

Concessionario accusato di truffa per Ferrari e Porsche mai consegnate. Autoriciclaggio scoperto con l'acquisto di una Porsche FT3 Rs

Di Fabrizio Caratani
Pubblicato il 6 feb 2025
Ferrari e Porsche mai consegnate, truffa da 330mila euro

Una maxi truffa da 330mila euro nel settore delle auto di lusso è stata scoperta a Caivano, dove un concessionario è accusato di aver venduto una Ferrari 488 Pista e una Porsche Carrera mai consegnate ai clienti, reinvestendo poi il denaro nell’acquisto di una Porsche FT3 Rs da competizione in Germania.

Maxi truffa che finisce male: Ferrari e Porsche nel mirino

Le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli Nord e condotte dalla Guardia di Finanza di Frattamaggiore, hanno portato alla luce un complesso schema fraudolento che ha condotto all’emissione di un obbligo di dimora per il commerciante, accusato non solo di truffa ma anche di autoriciclaggio.

Il meccanismo della frode era tanto semplice quanto efficace: dopo aver incassato gli anticipi per le prestigiose vetture, il concessionario avrebbe utilizzato il denaro per acquistare oltralpe una Porsche FT3 Rs da competizione, configurando così il reato di autoriciclaggio. Le auto promesse ai clienti rappresentano il meglio dell’industria automobilistica: da un lato la Ferrari 488 Pista, gioiello italiano con un V8 biturbo da 720 cavalli, dall’altro la Porsche Carrera, emblema dell’eccellenza tedesca nel mondo delle auto sportive.

Auto di lusso, un problema che prosegue

Il caso ha evidenziato una problematica ricorrente nel mercato delle auto di lusso, dove l’alto valore delle transazioni può attirare malintenzionati. Gli investigatori sono riusciti a tracciare il percorso del denaro fino in Germania, fornendo prove concrete per l’accusa di autoriciclaggio.

La vicenda ha spinto le autorità a lanciare un appello alla cautela nelle transazioni di alto valore, sottolineando l’importanza di rivolgersi a concessionari autorizzati e di verificare accuratamente la documentazione contrattuale. Gli inquirenti invitano inoltre eventuali altre vittime di truffe simili a farsi avanti. Questo episodio getta un’ombra sul settore dell’automotive di lusso, richiamando l’attenzione sulla necessità di maggiori controlli e trasparenza nelle compravendite di veicoli di prestigio.

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