Ferrari F512M: 30 anni per l’ultima discendente della Testarossa
A volte anche chi firma un modello da sogno come la Testarossa fatica ad interpretare il suo restyling, pregiudicando la qualità del design iniziale.
La Ferrari F512M compie 30 anni, ma nell’anno del quarantesimo anniversario della GTO e della Testarossa, di cui è l’ultima discendente, questo compleanno passa quasi in sordina. Ingombrante il paragone con le altre due, anche se il carisma non le fa certo difetto. Il problema è che alcune scelte stilistiche fatte per essa non sono state delle ottime pennellate sulla carrozzeria delle 512 TR e Testarossa, di cui è erede.
Questo le ha impedito di entrare nel cuore degli appassionati come le altre due, anche se sul piano ingegneristico e prestazionale è la più evoluta della specie. Non è certo un’auto brutta, ma l’innesto del nuovo frontale e il diverso trattamento dello specchio di coda hanno introdotto codici espressivi non ben armonizzati con il lessico di partenza.
Anche i migliori, a volte, commettono delle sbavature, ma a parziale discolpa dei designer Pininfarina va il fatto che è davvero difficile fare dei ritocchi ai capolavori automobilistici come la Testarossa, anche se la 512 TR sembra smentire la cosa.
La Ferrari F512M fece il suo debutto al Salone dell’Auto di Parigi del 1994. Subito gli appassionati evidenziarono il design di qualità inferiore rispetto alle progenitrici. Persino i cerchi in lega deludevano, non tanto per le alchimie ad elica, tutto sommato gradevoli, quanto per l’infelice innesto nel corpo grafico generale. Di dettaglio le modifiche apportate all’abitacolo, quasi identico a quello, riuscitissimo, della 512 TR. Altri interventi si focalizzarono sull’affinamento prestazionale, toccando la meccanica.
Il motore V12 da 5 litri di cilindrata guadagnò ulteriore tono muscolare, spingendosi a 440 CV di potenza massima, contro i 428 dello step precedente. Siamo ben più avanti rispetto ai 390 CV della Testarossa. Positivi e tangibili i riflessi sul fronte delle performance, complice anche il peso inferiore, con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 4.7 secondi e da 0 a 1000 metri in 22.7 secondi. La velocità massima si spinse nel territorio dei 315 km/h.
Anche se non entusiasma come le progenitrici, la Ferrari F512M spunta quotazioni maggiori nel mercato collezionistico, per la sua rarità. Del modello, infatti, sono stati costruiti solo 501 esemplari: quanto basta a farne la variante meno diffusa della stirpe Testarossa. A suo favore gioca anche il fatto di essere stata l’ultima “rossa” di serie (limited edition escluse) spinta da un motore a 12 cilindri posto alle spalle dell’abitacolo. Un plus di non poco conto.