L'esperienza di un operaio di Melfi trasferito in Serbia
Fiat Grande Panda registra un successo commerciale. Operai italiani trasferiti in Serbia per aumentare la produzione. Sfide e opportunità
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Il trasferimento temporaneo di lavoratori italiani in Serbia per supportare la produzione Serbia della nuova Fiat Grande Panda sta sollevando non poche difficoltà economiche e logistiche. Nello stabilimento di Kragujevac, decine di operai provenienti dagli stabilimenti italiani di Melfi, Modena, Cassino e Termoli si trovano a fronteggiare sfide quotidiane legate al costo della vita più alto del previsto e a diarie ritenute insufficienti.
L’esperienza documentata
Il successo commerciale del nuovo modello ha spinto Stellantis ad accelerare i ritmi produttivi, rendendo necessario il coinvolgimento di personale esperto. Ad oggi, 33 operai Melfi hanno accettato il trasferimento, iniziato lo scorso aprile, e ulteriori arrivi sono previsti nei prossimi mesi. Tuttavia, la scelta di trasferirsi in Serbia è stata vissuta da molti come una decisione quasi obbligata.
Un operaio di Melfi, intervistato da “Milano Finanza“, ha sottolineato come la cassa integrazione prolungata in Italia abbia spinto molti a considerare questa opportunità come l’unica via per migliorare la propria situazione economica. Sebbene formalmente volontaria, l’adesione al trasferimento è stata percepita da alcuni come una necessità più che una scelta.
Un contesto diverso
Lo stabilimento serbo, che replica la struttura e l’organizzazione degli impianti italiani, opera in un contesto economico completamente diverso. Gli operai locali percepiscono stipendi medi di circa 600 euro al mese, una cifra che spesso li costringe a cercare impieghi supplementari per far fronte alle spese quotidiane. Per i lavoratori italiani, invece, la diaria giornaliera di 52,50 euro (60 euro nei giorni liberi) si è dimostrata insufficiente a coprire le spese di vitto e alloggio.
Gli affitti nella zona variano tra i 270 e i 400 euro al mese, spesso senza la possibilità di stipulare contratti regolari. A questo si aggiunge il costo sorprendentemente elevato dei generi alimentari, che ha spinto molti lavoratori a cucinare in casa per risparmiare. La pressione economica sulle famiglie è palpabile, e le condizioni di vita si rivelano più difficili del previsto per i lavoratori trasferiti.
Le difficoltà dell’impianto
Nonostante le difficoltà, lo stabilimento di Kragujevac rappresenta un asset strategico per Stellantis. Precedentemente dedicato alla produzione della Fiat 500L, l’impianto è stato riconvertito per la produzione della Fiat Grande Panda e, in futuro, ospiterà anche l’assemblaggio della Citroën C3. Gestito da FCA Serbia, una joint venture controllata al 67% da Stellantis e al 33% dal governo serbo, lo stabilimento è al centro di un piano di modernizzazione annunciato nel 2022, volto a rispondere alla crescente domanda di city car in Europa.
Il contributo degli operai Melfi e degli altri lavoratori italiani si rivela quindi essenziale per sostenere i ritmi produttivi richiesti dal mercato. Tuttavia, il prezzo personale e finanziario che molti di loro stanno pagando evidenzia le sfide di una globalizzazione che spesso si traduce in sacrifici significativi per i singoli lavoratori.
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