L'esperienza di un operaio di Melfi trasferito in Serbia

Fiat Grande Panda registra un successo commerciale. Operai italiani trasferiti in Serbia per aumentare la produzione. Sfide e opportunità

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 28 apr 2025
L'esperienza di un operaio di Melfi trasferito in Serbia

Il trasferimento temporaneo di lavoratori italiani in Serbia per supportare la produzione Serbia della nuova Fiat Grande Panda sta sollevando non poche difficoltà economiche e logistiche. Nello stabilimento di Kragujevac, decine di operai provenienti dagli stabilimenti italiani di Melfi, Modena, Cassino e Termoli si trovano a fronteggiare sfide quotidiane legate al costo della vita più alto del previsto e a diarie ritenute insufficienti.

L’esperienza documentata

Il successo commerciale del nuovo modello ha spinto Stellantis ad accelerare i ritmi produttivi, rendendo necessario il coinvolgimento di personale esperto. Ad oggi, 33 operai Melfi hanno accettato il trasferimento, iniziato lo scorso aprile, e ulteriori arrivi sono previsti nei prossimi mesi. Tuttavia, la scelta di trasferirsi in Serbia è stata vissuta da molti come una decisione quasi obbligata.

Un operaio di Melfi, intervistato da “Milano Finanza“, ha sottolineato come la cassa integrazione prolungata in Italia abbia spinto molti a considerare questa opportunità come l’unica via per migliorare la propria situazione economica. Sebbene formalmente volontaria, l’adesione al trasferimento è stata percepita da alcuni come una necessità più che una scelta.

Un contesto diverso

Lo stabilimento serbo, che replica la struttura e l’organizzazione degli impianti italiani, opera in un contesto economico completamente diverso. Gli operai locali percepiscono stipendi medi di circa 600 euro al mese, una cifra che spesso li costringe a cercare impieghi supplementari per far fronte alle spese quotidiane. Per i lavoratori italiani, invece, la diaria giornaliera di 52,50 euro (60 euro nei giorni liberi) si è dimostrata insufficiente a coprire le spese di vitto e alloggio.

Gli affitti nella zona variano tra i 270 e i 400 euro al mese, spesso senza la possibilità di stipulare contratti regolari. A questo si aggiunge il costo sorprendentemente elevato dei generi alimentari, che ha spinto molti lavoratori a cucinare in casa per risparmiare. La pressione economica sulle famiglie è palpabile, e le condizioni di vita si rivelano più difficili del previsto per i lavoratori trasferiti.

Le difficoltà dell’impianto

Nonostante le difficoltà, lo stabilimento di Kragujevac rappresenta un asset strategico per Stellantis. Precedentemente dedicato alla produzione della Fiat 500L, l’impianto è stato riconvertito per la produzione della Fiat Grande Panda e, in futuro, ospiterà anche l’assemblaggio della Citroën C3. Gestito da FCA Serbia, una joint venture controllata al 67% da Stellantis e al 33% dal governo serbo, lo stabilimento è al centro di un piano di modernizzazione annunciato nel 2022, volto a rispondere alla crescente domanda di city car in Europa.

Il contributo degli operai Melfi e degli altri lavoratori italiani si rivela quindi essenziale per sostenere i ritmi produttivi richiesti dal mercato. Tuttavia, il prezzo personale e finanziario che molti di loro stanno pagando evidenzia le sfide di una globalizzazione che spesso si traduce in sacrifici significativi per i singoli lavoratori.

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