Fisker Karma: elettrizzante meteora in anticipo sui tempi
La breve storia della Fisker Karma, la sportiva berlina coupé statunitense dotata del sistema Ever a propulsione elettrica ad autonomia estesa
La sportiva berlina Fisker Karma è a tutti gli effetti un’auto in anticipo sui tempi, sin dalla presentazione dell’omonima concept car che fu svelata al Salone di Detroit del 2008. Esteticamente, era riconoscibile per la filante carrozzeria coupé a quattro porte lunga esattamente cinque metri, larga 198 centimetri e alta solo 133 centimetri, mentre il generoso passo misurava 316 centimetri. Tra le specifiche caratteristiche figuravano anche gli interni in pelle a basso impatto ambientale, forniti dallo specialista Bridge of Weir Leather.
Inizialmente, la Fisker Karma doveva essere equipaggiata con il sistema Q-Drive a propulsione ibrida Plug-In Hybrid, ma poi il costruttore statunitense optò per la tecnologia Ever a propulsione elettrica ad autonomia estesa. In entrambi casi, erano previsti due motori elettrici da 408 CV di potenza complessiva, abbinati al propulsore a benzina 2.0 Turbo a quattro cilindri di origine General Motors da 260 CV di potenza. La vettura raggiungeva la velocità massima di 200 km/h, accelerando da 0 a 100 in 5,9 secondi, mentre la massa ammontava quasi a due tonnellate.
La versione di serie della Fisker Karma debuttò nel 2011 e, contemporaneamente, la commercializzazione partì anche in Italia al prezzo base di oltre 100.000 euro, con la gamma declinata negli allestimenti Ecostandard, Ecosport ed Ecochic. Tuttavia, la vettura uscì di scena già nel 2012, dopo esser stata immatricolata in soli sette esemplari sul mercato italiano. La Fisker Karma fu proposta anche nella variante cabriolet come Karma Sunset Concept esposta al Salone di Detroit del 2009, nonché nella configurazione station wagon in stile shooting brake come Karma Surf Concept, quest’ultima presentata al Salone di Francoforte del 2011.