Ford blocca gli ordini di Fiesta e Focus in Europa
Il blocco degli ordini ha colpito un Brand altisonante come Ford che attualmente ha consegne a 12 mesi per diversi modelli.
La situazione attuale della Ford è simile a quella di altri brand bersagliati dal quadro generale che, in Europa, in particolare, non promette nulla di buono. Così, la notizia è di quelle pesanti: blocco degli ordini di Fiesta e Focus. Si tratta di modelli molto apprezzati anche sul nostro mercato, con numeri importanti, nonostante la quota rosicchiata in maniera evidente dai SUV. E’ un segnale preoccupante, derivante da diverse problematiche come la guerra in Ucraina e la carenza dei semiconduttori.
Ford assicura disponibilità per i modelli in stock
Il problema, per il momento, può essere aggirato acquistando un modello in stock, perché per quelli Ford ha assicurato la disponibilità. In pratica, non sarà possibile configurare la vettura e sceglierla con tutti i pacchetti che si desiderano, ma si potrà avere un modello con gli optional scelti dalla media della clientela. Una magra consolazione per chi ha il desiderio e il diritto di realizzare la vettura secondo i suoi gusti e le sue necessità, una soluzione per coloro che hanno bisogno rapidamente di un’auto e vogliono uno di questi modelli Ford.
Produzione ridotta e ritardi nelle consegne
La realtà attuale di Ford, d’altra parte, non è delle più rosee, ed è condivisa con altri marchi. Nello specifico, l’impianto di Saarlouis, in Germania, dove viene costruita la Focus, in base a quanto dichiarato dai rappresentanti dei dipendenti, quest’anno non produrrà più di 117.000 esemplari in luogo dei 195.000 previsti. Inoltre, il capo del sindacato, che risponde al nome di Markus Thal, ha aggiunto che gli ordini ricevuti in questo periodo non saranno evasi prima della prossima primavera. La produzione potrà elevarsi a 143.000 esemplari per il 2023, comunque al di sotto della media prevista.
Un mercato che cala a picco
Tutto questo, ovviamente, non fa bene al mercato, che registra immatricolazioni in calo, anche a fronte degli incentivi. In particolare quest’ultimi sono stati dilazionati nel tempo, così non c’è stata quella risalita nelle vendite immediata che tutti si aspettavano. Tutto questo mal si concilia con il clima di incertezza e di scetticismo verso la transizione ecologica che getta inquietudine e dubbi sugli automobilisti ancora non convinti completamente dall’offerta delle auto ad impatto zero.