Ford Puma ST: la prova di redazione
Arrivata in redazione la Puma ST è stata oggetto di molta curiosità, tutti volevano guidarla, per cui ne è scaturito un test scritto a più mani.
Le sportive sono cambiante, adesso indossano anche una mise a ruote alte, ma non per questo rinunciano a prestazioni e divertimento. Ne sanno qualcosa in Casa Ford, dove la Puma, un’auto che già di per sé ha un nome felino, ha preso in prestito il cuore 1.5 da 200 CV della Fiesta ST per diventare ancora più espansiva nella dinamica. Eccola sottoposta alla prova della redazione di Autoblog.it, che ha visto diversi tester alternarsi al volante, perché da quando è arrivata nessuno ha resistito al fascino del suo esclusivo Mean Green ed alla tentazione di guidarla.
Tester N1
Quanta personalità con questo verde che ricorda quello della Focus RS di seconda generazione, con la cura ST la Puma è ancora più originale, già la ST-Line mi ha colpito per il suo aspetto deciso, ma questa è decisamente più ammiccante con i cerchi bruniti da 19 pollici, le pinze dei freni rosse, e lo scarico a doppia uscita, che la rendono particolarmente aggressiva insieme alla griglia anteriore lucida con tanto di logo ST.
In città mi è piaciuta perché sguscia da tutte le parti e la ripresa è sempre brillante, coadiuvata da un allungo che brucia i semafori, e rende meno noiose anche le strade trafficate. Certo, la patente è a rischio perché questa Puma prende velocità rapidamente, però che bello poter contare su un cambio manuale quando si esce dalle mura metropolitane e si incontrano le curve… Il comfort non è il massimo sulle buche, e i sedili ti abbracciano forte, ma con 200 CV sotto il cofano c’è bisogno di sedute ad alto contenimento e di un assetto adeguato.
Tester N2
La Puma ST è pensata per tutti i papà sprint come me, quelli che vogliono un’unica auto di famiglia, magari non percorrono tanti chilometri nel corso dell’anno ma quelli che affrontano vogliono superarli con un pizzico di divertimento. La variante più potente del B-SUV di Ford è adatta allo scopo e l’ho inserita nella lista delle auto papabili perché quattro persone ci stanno bene ed il bagagliaio mantiene il megabox lavabile che consente di riporre le scarpe da trekking dopo una giornata in montagna senza troppi pensieri. Poi ci sono quei dettagli come la pedaliera sportiva, e i sedili Recaro che ti fanno sentire speciale, al pari delle soglie battitacco griffate Ford Performance.
Insomma, si capisce che non è il solito SUV, e tutto sommato, per 33.000 euro, magari con lo sconto giusto, potrebbe prendersi d’autorità il posto in garage. Oggi non è mica così scontato trovare una vettura a ruote alte di segmento B con queste caratteristiche, la Nissan ha rinunciato alla Juke Nismo, per ora, e la T-Roc R è più grande, più impegnativa a livello di potenza generale, perché ha 100 CV in più, ed il listino inizia a diventare importante, anche se gli oltre 45.000 euro del prezzo ufficiale li vale tutti.
Tester N3
Perché scegliere una Puma ST quando c’è già la Fiesta ST? La risposta arriva pronta a tutti gli scettici: il 1.5 a 3 cilindri è lo stesso, c’è anche il differenziale anteriore autobloccante, ma la visuale consente di inquadrare meglio le curve, e poi diciamocela tutta, oggi il SUV è più cool. Lo so che in molti criticheranno il mio pensiero, ma credo che gli automobilisti frenati nell’acquisto di una Fiesta super sportiva abbiano trovato il giusto compromesso con la Puma rivitalizzata dalla cura ST. Semplicemente, perché è un’auto completa, al passo con i tempi, e con un bagagliaio che non comporta rinunce.
Inoltre, può contare su un’abitabilità a prova di famiglia. Ecco, tutto questo rappresenta un valore aggiunto se si guida per qualche giorno questa proposta dell’Ovale Blu dal cuore generoso, visto che la dinamica è vivace quasi quanto quella della Fiesta, magari in alcuni casi più rassicurante, ma il differenziale è sempre pronto a tirarti fuori dalle curve per non limitare la trazione che avviene sulle ruote anteriori, e il cambio è lo stesso piacevole comando manuale a 6 rapporti dalla leva precisa e con la giusta resistenza. Ma poi, quante volte vi capiterà di guidare un B-SUV da 200 CV con trasmissione manuale?
La Kuga ST è destinata a fare tendenza, perché arrivata nel momento giusto rispetto alla meno fortunata Nissan Juke Nismo, non è soggetta al superbollo, e rappresenta per i SUV quello che la Golf GTI rappresentò per le vetture tradizionali tanto tempo fa. Certo, ora c’è meno passione per i motori e più per l’infotainment, ma sono ancora molti gli automobilisti che guardano cosa c’è sotto il cofano. A quest’ultimi consiglio vivamente di investire i 1.000 euro per avere il pacchetto con il launch control ed il differenziale autobloccante anteriore meccanico, saranno i 1.000 euro spesi meglio in assoluto!
Tester N4
Sono sempre stato scettico sul downsizing, ammetto di preferire i motori dalla cubatura generosa e con un’architettura che sia almeno a 4 cilindri, ma in questo periodo di transizione verso l’elettrico puro, un 1.5 turbo benzina a 3 cilindri è già una proposta interessante. Il bello è che suona veramente bene, non è il solito frullino, ma un propulsore degno di porgergli anche l’altro orecchio. E poi come tira, come allunga, come è disinvolto, ma davvero non c’è il quarto cilindro? L’accelerazione ti schiaccia al sedile ed in 6,7 secondi sei già a 100 km/h, mentre la velocità massima la puoi sperimentare solamente in pista o su qualche tratto di autostrada tedesca, perché la Puma ST tocca i 220 km/h.
Senza scomodare le mitiche Cosworth, nate per altri scopi, ma guardando leggermente indietro, precisamente alle Focus RS di prima e seconda generazione, la soluzione del differenziale anteriore autobloccante paga tantissimo e regala alla Puma ST una guidabilità rara tra i B-SUV. Coraggiosa anche l’adozione del cambio manuale, perché la tentazione di un automatico che sbrighi la pratica al posto del guidatore è sempre dietro l’angolo. Per essere un SUV questa Ford ha carattere da vendere, anche con il 3 cilindri, anche con il baricentro alto.