Ford studia un ADAS che funziona col Bluetooth
Allargare la gamma operativa dei sistemi di assistenza alla guida può migliorare la sicurezza stradale.
Garantire la massima sicurezza alle persone a bordo delle proprie auto e agli altri utenti della strada è una priorità per Ford. La casa automobilistica americana sta studiando un sistema per migliorare la qualità del rilevamento di pedoni, ciclisti, motociclisti ed altro ancora, rispetto agli attuali radar, telecamere e sensori laser. Questi sono limitati nella loro azione dagli ostacoli fisici che chiudono la visuale operativa, un po’ come accade per i nostri occhi al cospetto di un muro, che impedisce di guardare oltre.
Verso il superamento delle zone d’ombra
Ford sta cercando di superare il limite di portata precedentemente esposto con un progetto di ricerca alternativo e complementare. L’obiettivo è quello di ridurre le possibilità di collisione anche attraverso l’uso di un lettore che scorga la presenza di pedoni, ciclisti e motociclisti captando i segnali Bluetooth emessi dai loro device tecnologici. Questi dispositivi (su tutti i diffusissimi smartphone) possono essere rilevati anche oltre certe barriere fisiche.
Collaborazioni importanti
L’iniziativa della casa dell’Ovale Blu si sta sviluppando col supporto di atenei e partner aziendali molto qualificati del comparto hi-tech. Il fine è quello di consentire, ai sistemi ADAS (Advanced Driver Assistance Systems) già presenti a bordo di certe Ford, di localizzare e tracciare gli apparecchi Bluetooth presenti nei dintorni, senza bisogno di un accoppiamento con essi.
Risultati incoraggianti
In questa fase sperimentale, il software pare sia già in grado di riconoscere pedoni, ciclisti, motociclisti ed altri ancora, distinguendoli in base alla loro velocità di marcia. Il tutto sfruttando la tecnologia Co-Pilot360 già presente sui veicoli Ford più recenti. Nessuna modifica all’hardware è richiesta per questo sistema di protezione attiva facile da implementare, che allarga la gamma operativa, nel segno della sicurezza. Ancora gli studi e le valutazioni empiriche sono in corso, ma se i risultati saranno all’altezza delle aspettative, in un futuro non molto lontano le auto della casa statunitense potranno giovarsi anche di questo tracciatore Bluetooth.