Furti auto: le città più a rischio e i modelli preferiti dai ladri
Quali sono le aree urbane e metropolitane d’Italia dove vengono denunciate più sottrazioni di veicoli ai legittimi proprietari, e quali modelli sono i più “gettonati”.
Terminato il drammatico periodo di lockdown che aveva tenuto sotto scacco la vita pubblica di tutta Italia tra la fine dell’inverno e metà primavera 2020, le successive fasi di ripartenza delle attività hanno comportato anche una nuova crescita dei furti di auto, fenomeno tra i più deprecabili in quanto ad essere sottratti ai legittimi proprietari sono beni spesso acquistati con fatica, mantenuti con spese anche non indifferenti e – nonostante l’evoluzione dei sistemi di localizzazione – sempre meno rintracciati. Gran brutte notizie, e per più di un motivo: al dispiacere di vedersi portata via la propria auto dai “soliti ignoti”, con tutte le conseguenze che ne derivano (anche psicologiche), non ultimo il fatto che il suo ritrovamento non è affatto sicuro; e un possibile aumento degli importi assicurativi per la polizza Incendio-furto a carico di tutti gli automobilisti.
Le aree con più furti
Le rilevazioni più recenti, indicano gli organismi preposti, pongono le zone dell’Italia meridionale in testa alla “classifica” per furti di auto. Fra le regioni, il territorio più a rischio è la Campania, seguita da Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia: tutte insieme, le cinque regioni più “pericolose” hanno fatto registrare ben l’83% dei furti in rapporto al totale italiano. Relativamente alle aree metropolitane, in prima posizione per numero di furti c’è Barletta Andria Trani; seguono, via via, Napoli e Bari. Roma si è attestata in sesta posizione.
Le due principali città del nord Italia, Milano e Torino, sono rispettivamente in undicesima e tredicesima posizione. Al Lazio va la “maglia nera” dei veicoli ritrovati: appena il 28%, a conferma di come sia fondamentale agire con assoluta rapidità, una volta che ci si è accorti dell’avvenuto furto della propria auto, per mantenere alta la speranza di recuperarla. Trascorse 24 ore dal furto, in effetti, le possibilità di tornare in possesso del veicolo diventano minime. Ed è da tenere presente che, nel decennio 2011-2021, gli autoveicoli andati definitivamente perduti sono stati più di un milione; per converso, soltanto un veicolo su tre è stato ritrovato.
Le 20 Province italiane con più furti di auto
- Barletta Andria Trani;
- Napoli;
- Bari;
- Foggia;
- Catania;
- Roma;
- Caserta;
- Brindisi;
- Palermo;
- Salerno;
- Milano;
- Reggio Calabria;
- Torino;
- Campobasso;
- Siracusa;
- Taranto;
- Lecce;
- Catanzaro;
- Latina;
- Monza Brianza.
Vetture più rubate
Vale la pena riprendere quanto reso noto, nell’estate 2021, da LoJack. L’azienda leader nella lotta ai furti di auto, e da più di 10 anni presente nel nostro Paese con attività di supporto alle forze di polizia nelle strategie di contrasto ai “topi d’auto” si era incaricata di stilare, sulla scorta dei consuntivi derivati da rapporti nazionali ed internazionali sul fenomeno, su dati del Ministero dell’Interno, una classifica delle vetture più appetite dai ladri di auto.
In prima posizione nella poco onorevole classifica c’è Fiat Panda: la “segmento A” da lungo tempo più venduta in Italia (titolo confermato nel 2021) è anche – ovviamente senza alcuna responsabilità – la vettura più rubata. Dietro Fiat Panda, ci sono altri tre modelli prodotti da Fiat-Chrysler Automobiles: Fiat 500, Fiat Punto (la longeva “segmento B” di Fiat, non più in produzione da tre anni e mezzo, rimane fra le auto maggiormente a rischio di furto: ciò, evidentemente, per motivi di smercio di ricambi nel “mercato nero”), e Lancia Ypsilon. Quinto posto per Volkswagen Golf.
La “Top Five”
- Fiat Panda
- Fiat 500;
- Fiat Punto;
- Lancia Ypsilon;
- Volkswagen Golf.
Fra i modelli maggiormente presi di mira, ci sono anche Smart forTwo, Renault Clio, Ford Fiesta e Opel Corsa. Nel 2020, come avevamo avuto modo di sottolineare in tempi recenti, si sono verificate anche maggiori difficoltà di recuperare veicoli di fascia SUV rubati: solamente il 33% (889 unità) di 2.687 che erano stati sottratti ai proprietari erano stati ritrovati. I modelli più “ambiti” sono Nissan Qashqai (un SUV su cinque fra quelli rubati), Range Rover e Hyundai Tucson.
Siamo (purtroppo) i primi in Europa
Un ben triste primato spetta all’Italia: quello di Paese europeo con la più elevata incidenza per furti di auto ogni 100.000 abitanti. Una recente analisi realizzata da Eurostat e relativa al periodo 2011-2019, ha in effetti messo in evidenza come, da noi, più di 3.000 autoveicoli vengono sottratti ogni settimana ai rispettivi proprietari. Nel complesso, la media di furti è in Italia a quota 276 ogni 100.000 abitanti. Segue la Repubblica Ceca (274 su 100.000), e in terza posizione si attesta – un po’ a sorpresa – la Svezia, dove le autovetture rubate sono 266.
Più “tranquilla” la situazione in Croazia e nel Liechtenstein, con 22 auto rubate ogni 100.000 abitanti. Nella zona bassa della “classifica”, spiccano la Romania (14 denunce di furto ogni 100.000 abitanti) e, “fanalino di coda” (oppure, a seconda di come si interpreti lo studio, Paese più “virtuoso”), la Danimarca, con 5 segnalazioni di furto ogni 100.000 abitanti. Va detto, a onor del vero, che la notevolissima disparità rilevata fra Italia e Danimarca corrisponde anche al differente rapporto fra le persone e gli autoveicoli: nel nostro Paese, si trascorrono in media dieci giorni all’anno in auto, mentre nel Paese scandinavo la bicicletta è di gran lunga più utilizzata rispetto all’autovettura.
Componenti ibride: fanno sempre più gola
Fra le attività illecite che riguardano maggiormente i furti di auto, ci sono le sottrazioni dei veicoli per commercio di parti staccate, un mercato nero dei pezzi di ricambio che evolve in parallelo con lo sviluppo delle tecnologie di bordo. Dalle ruote e gli interni, che per lunghi anni erano andati per la maggiore, si è via via passati ai catalizzatori ed agli airbag, successivamente ai dispositivi multimediali e infotainment.
Ultimo in ordine di tempo, il furto delle batterie agli ioni di litio che equipaggiano le auto ibride: un danno, per chi lo subisce (e ammesso che poi la vettura smontata delle sue parti essenziali venga poi ritrovata) che può arrivare anche a qualche migliaio di euro. Non a caso, le vetture ad alimentazione elettrificata vengono sempre più spesso dotate (in primo equipaggiamento o in occasione del primo tagliando) di speciali bulloni antifurto (un po’ come da anni avviene per i cerchi in lega), in modo da costituire un deterrente per i malviventi.
Per questo, è consigliabile, al momento dell’acquisto di una vettura di ultima generazione, avere cura di scegliere una polizza assicurativa Furto che copra non solamente la sottrazione dell’intero veicolo, ma anche gli eventuali danni ed il furto degli elementi più costosi (appunto: infotainment e batterie di alimentazione del sistema ibrido-elettrico).
Consigli per dormire sonni tranquilli
La certezza assoluta non è di questo mondo. Tuttavia, è utile mettere in pratica alcuni accorgimenti per avere la ragionevole probabilità di ritrovare la propria auto al suo posto dove la si aveva lasciata. Di seguito ricordiamo un piccolo ma utile vademecum, a cura di LoJack Italia, sulle misure da adottare per mettere l’auto al sicuro dai “soliti ignoti”.
- Non lasciare l’auto accesa e con le chiavi inserite, nemmeno per pochi secondi (ad esempio mentre sei in doppia fila), potrebbero risultare decisivi per il furto;
- Anche se fa caldo, prima di lasciare l’auto chiudere i finestrini e il tettuccio. Un pur piccolo spiraglio può rivelarsi fatale;
- Attento a dove si parcheggia. Non lasciare l’auto di notte in parcheggi isolati o incustoditi e osservare con attenzione il luogo in cui si lascia l’auto in sosta. Se in terra ci sono cumuli di frammenti di vetro, è sinonimo di zona a rischio furto o vandalismo. Non parcheggiare sempre nello stesso posto, le abitudini danno modo al ladro di organizzare al meglio il furto;
- Se l’auto non viene usata tutti i giorni, è bene verificare con cadenza quotidiana che sia parcheggiata nel punto in cui è stata lasciata in sosta. Denunciare con tempestività l’eventuale furto aumenta la possibilità di ritrovare la vettura, soprattutto se protetta con dispositivi hi-tech;
- Quando ci si trova all’autogrill o nel parcheggio del centro commerciale e si chiude la vettura a distanza tramite una smart key, controllare sempre manualmente l’avvenuta chiusura delle portiere. Un ladro, appostato nelle vicinanze, potrebbe aver disturbato il segnale con un jammer per poi entrare indisturbato nel veicolo e approfittare della sosta;
- Proteggere la propria vettura con un sistema di antifurto o un sistema di recupero. Un antifurto meccanico potrebbe indurre a preferire la sottrazione di un’auto senza protezione, ma un sistema di recupero, soprattutto hi-tech, renderebbe molto probabile il rapido recupero del veicolo;
- Proteggere la chiave della vettura, custodendola in un “card protector” che ne impedisca la clonazione o che blocchi la sempre più diffusa modalità di furto hi-tech “relay attack”, con la quale i ladri, utilizzando ripetitori in radiofrequenza, riescono a riprodurre la comunicazione tra l’auto e la sua chiave, anche quando questa è distante.