General Motors: dal 2035 produrrà soltanto veicoli elettrici
27 miliardi di dollari al 2025 per lo sviluppo di elettrificazione e guida autonoma, ad accompagnare la svolta Carbon neutral il cui obiettivo è fissato per il 2040.
Una decisa sterzata “green”, che – viene da osservare – si riallaccia alle recentissime indicazioni eco friendly sulle quali il neo-eletto presidente degli Stati Uniti Joe Biden punta forte. General Motors ha scelto di percorrere una strada a zero emissioni in un’ottica a lungo termine. Altri “big player” del comparto automotive hanno da tempo scritto la corsa all’elettrificazione sui rispettivi taccuini delle priorità; tuttavia il colosso di Detroit è il primo fra quelli di oltreoceano ad avere fissato una data precisa per il futuro riassetto della propria lineup: il 2035. Entro quella data, cioè, la gamma GM non contemplerà più motori a combustione, che attualmente incidono per circa il 98% della lineup complessiva dei marchi che vi fanno capo, in favore di un’offerta che si prevede sarà 100% elettrica.
30 nuovi modelli zero emission nel 2025
Dati alla mano, i “piani alti” del Gruppo guidato da Mary Barra stimano il lancio di 30 nuovi modelli elettrici a livello globale entro il 2025 (un’”offensiva” che si prevede corrisponderà ad almeno il 40% delle proposte di gamma), a fronte di un investimento complessivo nell’ordine di 27 miliardi di dollari entro i prossimi cinque anni (cifra che era, in effetti, stata aumentata nell’autunno 2020 dal comunque notevole plafond di 20 miliardi di dollari fino allora pianificato) finalizzato allo sviluppo delle tecnologie di elettrificazione e guida autonoma e, quindi, anche alla riconversione di gran parte degli stabilimenti di produzione.
Un ampio programma di evoluzione
Di più: su un arco temporale più breve rispetto al 2035 indicato, vale a dire già dai prossimi anni, General Motors disporrà di almeno una configurazione elettrica per ogni modello in produzione. Anche per questo, una parte della ingente somma messa sul tavolo per il futuro layout elettrico sarà destinata allo sviluppo delle tecnologie per le batterie e le relative celle. Oltre a tutto questo, General Motors intende stanziare successivi investimenti – a più lungo termine – da dedicare allo sviluppo di tecnologie ecosostenibili per la riduzione dell’impatto ambientale dalle proprie attività di produzione: nello specifico, si tratta di impianti ad energia solare, energia eolica ed idroelettrica che alimenteranno i complessi industriali GM negli Stati Uniti entro il 2030. Nel contempo, analoghe evoluzioni “green” riguarderanno – in questo caso la timeline è fissata al 2035 – tutti gli impianti e sedi nel mondo oltre alla progressiva decarbonizzazione della supply chain.
2040: traguardo CO2 neutral
In buona sostanza, il nuovo programma 2035 a zero emissioni di General Motors fa parte di un ben più ampio progetto “carbon neutral” da raggiungere entro il 2040, anche nell’ambito della recente adesione del Gruppo di Detroit al piano operativo “Business Ambition Pledge for 1,5°C” redatto da un patto formato da Nazioni Unite, istituzioni pubbliche e grandi aziende e finalizzato al rispetto del limite massimo di aumento della temperatura globale entro 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali e al raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050.
Progetto che abbraccia le politiche green di Joe Biden
L’impegno indicato dai vertici General Motors può interpretarsi come un “endorsement” all’epocale svolta ecosostenibile annunciata da Joe Biden, attraverso la quale il nuovo inquilino “dem” della Casa Bianca intende mettere mano alle normative che riguardano emissioni e, nel caso della mobilità, consumi di carburante che il predecessore Donald Trump aveva radicalmente modificato. Prima fra tutte, come avevamo osservato di recente, l’ordine alle Agenzie federali di mettere mano alla clamorosa retromarcia su consumi ed emissioni decisa da Trump che sostanzialmente cancellava quanto varato in precedenza da Barack Obama che, come si ricorderà, stabiliva per il 2025 una percorrenza media per le autovetture nell’ordine di circa 23 km con un litro di carburante, con un obiettivo di diminuzione del 5%. Donald Trump, invece, aveva indicato un “taglio” intorno all’1,5%, il che all’atto pratico si traduceva in circa 17 km con un litro. Del resto, lo stesso Biden aveva, durante la propria campagna elettorale, indicato l’opportunità di finanziare le nuove politiche ambientali automotive per miliardi di dollari, da impiegare in una più articolata rete di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici, un sostegno al credito d’imposta per il passaggio di privati, aziende e gestori di flotte di veicoli alla mobilità “zero emission” ed un supporto ai programmi di riconversione delle fabbriche. Ultimo atto (in ordine di tempo), l’indicazione di sostituire l’intera flotta di veicoli governativi (che ammonta a circa 650.000 unità) con altrettanti veicoli elettrici, e che siano “Costruiti in America da lavoratori americani”.