Ha fatto tremare le rivali nel mondo del lusso, lei è la Fiat più sfarzosa di sempre

Esplora la Fiat 130, berlina e coupé di lusso degli anni '70, tra design raffinato, motori V6 e comfort straordinario

Di Fabrizio Caratani
Pubblicato il 11 feb 2025
Ha fatto tremare le rivali nel mondo del lusso, lei è la Fiat più sfarzosa di sempre

Design raffinato, innovazione tecnica e prestazioni al top: nel 1969 la Fiat 130 fece il suo ingresso trionfale nel mercato delle berline di lusso, segnando il tentativo dell’azienda torinese di sfidare i colossi tedeschi dell’automotive.

Fiat 130, pensata da Dante Giacosa

Presentata al Salone di Ginevra, la vettura rappresentava l’ambizione di Fiat di elevarsi nel segmento premium. Con i suoi 4,7 metri di lunghezza e un design firmato da Felice Mario Boano, la berlina di lusso si distingueva per eleganza e raffinatezza. Le linee pulite della carrozzeria, caratterizzate da una bassa linea di cintura e ampie superfici vetrate, conferivano alla vettura un aspetto sontuoso e distintivo.

L’eccellenza tecnica era garantita dal genio di Dante Giacosa, che dotò l’auto di soluzioni all’avanguardia come la struttura monoscocca e le sospensioni indipendenti su tutte le ruote. Il propulsore motore V6 da 2,8 litri sviluppava 140 CV, abbinato a un cambio automatico BorgWarner a tre rapporti. La dotazione di serie comprendeva elementi di lusso come aria condizionata, alzacristalli elettrici e interni in pelle.

Anche in versione coupé

Nel 1971 arrivò la versione Fiat 130 Coupé, disegnata da Pininfarina, che si distingueva per un design più moderno e un motore potenziato a 3,2 litri con 165 CV. Nonostante le prestazioni non fossero straordinarie, con una velocità massima sotto i 200 km/h, la Fiat 130 Coupé conquistò celebrità come Enzo Ferrari, Sophia Loren e Marcello Mastroianni.

La produzione rimase contenuta: circa 15.000 berline e 4.500 coupé uscirono dalle linee di montaggio. Questi numeri limitati, uniti alle caratteristiche esclusive del modello, hanno reso la Fiat 130 un’auto particolarmente ambita dai collezionisti, simbolo di un’epoca in cui il design italiano puntava all’eccellenza senza compromessi.

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