Hamilton vende la sua Pagani Zonda per 10 milioni di euro
Lewis Hamilton ha ceduto la sua speciale Pagani Zonda 760 LH alla cifra di 10 milioni di euro. Si tratta di un modello unico e specifico.
Lewis Hamilton è da un po’ di tempo che ha cambiato vita, che ha rinunciato al vecchio stile, accettando nuove filosofie e nuovi modi di interpretare l’esistenza. Non è un mistero che il sette volte campione del mondo si sia avvicinato sensibilmente alle tematiche ecologiste, cosa che non coincide più con la passione per le supercar rumorose, inquinanti e quindi a motore endotermico. Per questo motivo, la grande collezione di auto dell’inglese, viene intaccata. A farne le spese è stata una delle sue preferite, la Pagani Zonda 760 LH, che è stata ceduta per ben 10 milioni di euro.
Esemplare unico
Quelle due lettere LH, non sono un caso, ma sono proprio le iniziali del neo-baronetto della F1. Infatti, la Pagani Zonda 760 LH è un esemplare unico, ordinato personalmente da Hamilton a Horacio Pagani. È caratterizzata da una carrozzeria di colore viola creata dalla trama della fibra di carbonio e si basa su un altro modello esclusivo di San Cesario sul Panaro, la 760.
Questa supercar è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di tre secondi e può arrivare fino a 350 km/h di velocità massima. Ulteriori differenziazioni che rendono quest’auto ancora più particolare, sono la pinna centrale ispirata ai prototipi della 24 Ore di Le Mans e una presa d’aria integrata sopra il tetto derivata dalla Zonda Cinque.
Zonda manuale
Ogni anno la Zonda 760 LH è stata tagliandata direttamente dalla Pagani, che mandava nel Principato di Monaco i suoi tecnici per prelevarla, portarla a San Cesario sul Panaro e verificarne tutti gli aspetti. In dieci di permanenza sotto le mani di Lewis Hamilton non ci sono mai stati problemi, anzi, tutto è sempre andato a meraviglia.
Quest’auto poi gode di un aspetto speciale, infatti il suo V12 aspirato di 7.3 litri con lubrificazione a carter secco era stato modificato per arrivare a erogare ben 760 CV, tutti scatenati a terra dalle ruote posteriori tramite un cambio manuale. Il pilota inglese richiese specificamente, direttamente in fabbrica, la presenza di questo tipo di trasmissione spiegando che per lui l’automatico era un “cambio da lavoro”. Una rarità sotto ogni aspetto.