Il cellulare alla guida è la prima causa di ritiro patente

Le modifiche al Codice della strada puntano a ridurre incidenti e vittime: l'uso del cellulare alla guida è la principale causa di ritiro patente

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 17 mar 2025
Il cellulare alla guida è la prima causa di ritiro patente

Dimezzati gli incidenti mortali, drastica riduzione dei feriti, 8.912 patenti ritirate per uso del cellulare. Il bilancio dei primi tre mesi delle nuove disposizioni del Codice della strada rivela l’efficacia delle sanzioni inasprite.

I dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti mostrano un quadro incoraggiante dopo l’entrata in vigore delle modifiche al Codice della strada il 14 dicembre 2024. L’utilizzo dello smartphone durante la guida continua a rappresentare la principale causa di ritiro patente, con oltre la metà dei provvedimenti (50,6%) legati a questa infrazione.

Sanzioni più severe contro il cellulare al volante

Le nuove norme hanno introdotto un significativo inasprimento delle sanzioni economiche. Chi viene sorpreso a utilizzare il cellulare alla guida rischia ora multe tra 250 e 1.000 euro, con un notevole aumento rispetto al precedente intervallo di 165-650 euro. Invariata invece la decurtazione di cinque punti dalla patente.

Questi provvedimenti si inseriscono in un contesto di riforme più ampie finalizzate a incrementare la sicurezza stradale, con risultati già visibili nei primi mesi di applicazione.

I numeri della svolta: meno vittime e feriti

Il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente evidenzia miglioramenti significativi: gli incidenti stradali sono diminuiti del 5,5%. Particolarmente rilevante il calo degli incidenti mortali, passati da 274 a 226, con una riduzione dei decessi da 299 a 238. Anche il numero dei feriti mostra un trend positivo, con 815 persone in meno coinvolte in sinistri.

Ciclisti e alcol: chiarimenti su una norma già esistente

Il Ministero ha colto l’occasione per fare chiarezza sulle multe ai ciclisti in stato di ebbrezza, precisando che non si tratta di una novità introdotta dalle recenti modifiche, ma di una disposizione già vigente dal 1992. I limiti per il consumo di alcol rimangono invariati e le sanzioni si applicano anche a chi pedala, nell’ottica di tutelare tutti gli utenti della strada.

I dati preliminari suggeriscono che le nuove misure stiano ottenendo l’effetto desiderato, ma sarà necessario continuare il monitoraggio per valutare l’impatto delle norme nel lungo periodo e consolidare il trend positivo sulla sicurezza stradale.

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