Impazza la protesta contro Tesla anche a Milano, auto vandalizzate

In Italia crescono gli atti vandalici contro Tesla. Auto e concessionari colpiti da proteste radicali. Impatti su sicurezza e percezione del marchio

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 21 mar 2025
Impazza la protesta contro Tesla anche a Milano, auto vandalizzate

Il fenomeno degli atti vandalici contro le vetture di Tesla sta assumendo proporzioni preoccupanti in Italia, con decine di automobili danneggiate, concessionarie imbrattate e proprietari sempre più allarmati. Questo aumento di episodi sembra essere alimentato da un mix di motivazioni, che spaziano dalle critiche ideologiche a una più ampia contestazione sociale.

Milano fuori controllo

Un caso emblematico si è verificato a Milano, dove una Tesla privata è stata pesantemente danneggiata durante una manifestazione in Viale Coni Zugna. Il veicolo, ricoperto di scritte offensive e colpito da danni strutturali significativi, è stato al centro di un dibattito acceso sui social media, amplificato anche dall’intervento del leader della Lega, Matteo Salvini. Questo episodio rappresenta un esempio lampante delle tensioni in atto.

Alla base di questi atti sembra esserci una combinazione di fattori, tra cui l’ostilità verso le posizioni politiche di Elon Musk, le critiche degli ambientalisti radicali sulla sostenibilità delle batterie elettriche e un più ampio dissenso anticapitalista. Paradossalmente, gli attacchi colpiscono un’azienda che molti considerano un pioniere della transizione ecologica nella mobilità.

Il problema non è limitato a Milano: episodi simili sono stati segnalati in diverse città italiane, rendendo le concessionarie Tesla un bersaglio privilegiato. Questi attacchi stanno causando non solo danni materiali, ma anche preoccupazioni commerciali, poiché il fenomeno si diffonde su scala nazionale.

Escalation di proteste

Le forze dell’ordine stanno cercando di arginare il problema aumentando la sorveglianza attorno alle concessionarie e ai parcheggi, ma l’identificazione dei responsabili si rivela complessa, soprattutto quando gli atti avvengono durante proteste Italia di massa. Al momento, Tesla non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, mentre i concessionari italiani manifestano una crescente apprensione per la situazione.

Sui social network, il dibattito rimane acceso: c’è chi condanna fermamente gli atti vandalici e chi, invece, li giustifica come una forma legittima di protesta. Questo clima di polarizzazione solleva interrogativi cruciali sul confine tra libertà di espressione e rispetto della proprietà privata, evidenziando il rischio che il dialogo costruttivo sui temi ambientali e sull’innovazione tecnologica venga soffocato.

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