Jaguar Land Rover: i punti-chiave del nuovo futuro elettrico
Si chiama “ReImagine” il graduale e sostanzioso programma evolutivo che punta ad un’immagine completamente “green” per Coventry e Solihull.
L’obiettivo finale è chiaro: giungere, entro il 2039, ad una corporate identity interamente carbon neutral. Un traguardo a lunghissimo termine che, in effetti, presuppone un articolato programma di evoluzione. Ed ecco gli step di sviluppo in chiave eco friendly annunciati da Thierry Bolloré, amministratore delegato di Jaguar Land Rover, rivolti alla nuova immagine green per i marchi di Coventry e di Solihull.
- Reinterpretare la filosofia Jaguar, dal 2025, come un’azienda luxury 100% elettrica
- Portare al debutto nella lineup Land Rover, entro il 2026, di sei versioni ad alimentazione “zero emission” che concorreranno a rafforzare il ruolo di primo piano del “brand” nella fascia SUV di alta gamma a livello globale
- Ampliare le rispettive proposte di gamma (Jaguar e Land Rover) con la disponibilità, entro il 2029, di almeno una versione 100% elettrica per ogni principale modello, con il primo arrivo “alla spina” di Solihull che esordirà nel 2024
- Sviluppare la tecnologia fuel cell di idrogeno pulito, in fase di evoluzione, per le future applicazioni
- Semplificare la struttura in ordine di offrire più flessibilità ed incentivare una maggiore focalizzazione sull’efficienza
- Mantenere, ovviamente ottimizzandola, riconvertendola e riorganizzandola, la globale impostazione di produzione ed assemblaggio
- Esplorare potenziali nuove sinergie, attraverso nuove collaborazioni e processi di condivisione delle esperienze hi-tech, con aziende leader del settore ed in particolare all’interno di Tata Group (il “colosso” indicano che detiene la proprietà di Jaguar e Land Rover) nei settori-chiave delle energie pulite, dei servizi connessi, dell’elaborazione dati e dello sviluppo software
- Dal punto di vista finanziario, Jaguar Land Rover prevedono un margine Ebit a due cifre ed un cash-flow positivo, e puntano al raggiungimento, entro il 20215, di una positiva liquidità al netto del debito con un approccio alla creazione di valore in grado di offrire qualità e profitto sui volumi.
Il nuovo “Rinascimento”.
Tutte le “voci” elencate fanno parte della strategia “Reimagine”, attraverso cui Jaguar e Land Rover – che, lo ricordiamo, già dispongono di modelli 100% elettrici, ibridi ed ibridi plug-in nel proprio portfolio, e nel difficilissimo 2020 hanno totalizzato un monte-vendite di 425.974 veicoli in 127 Paesi nel mondo – preparano il rispettivo terreno ad una sorta di “Rinascimento” che si concretizzerà fra il 2024 ed il 2026 sulla scorta di distinte linee-guida, funzionali ai peculiari atout di ciascuno dei due marchi, e che poggeranno su architetture differenti dalle personalità distinte.
“Un impatto positivo e sostenibile sul mondo”.
“Oggi stiamo mettendo a frutto tutto ciò per dare una nuova vita al nostro lavoro, ai due brand e all’esperienza del cliente di domani. La strategia Reimagine ci consentirà di incrementare e celebrare, come mai prima d’ora, la nostra unicità. Insieme, possiamo creare un impatto maggiormente positivo e sostenibile sul mondo che ci circonda”, osserva Thierry Bolloré.
Land Rover: nel 2024 la prima 100% elettrica.
Per Land Rover, come si accennava nell’elenco dei “punti-chiave” riportati in apertura, nei prossimi cinque anni la gamma di Solihull consterà di sei varianti ad alimentazione 100% elettrica, a conferma – indicano i vertici JLR – del proprio status di marchio di primo piano nella fascia Sport Utility-luxury, e che riguarderà le sue tre “famiglie” di modello Range Rover, Land Rover Discovery e Land Rover Defender. La prima versione elettrica arriverà nel 2024.
Jaguar: evoluzione “zero emission”.
Dal punto di vista di Jaguar, la nuova immagine – complementare, per evoluzione, a quella attuata da diversi anni e che interessa le più recenti serie di modelli – confluirà in uno “status” di marchio di lusso 100% elettrico, in cui uno stile coinvolgente dal punto di vista emotivo si abbinerà ad inedite tecnologie di prossima generazione. “Sebbene il nome verrà mantenuto, la prevista nuova versione di Jaguar XJ non farà parte della gamma”, annuncia il top management di Coventry. Modello dopo modello, l’offerta Jaguar e Land Rover sarà entro il 2030 puramente elettrica: in questo modo, aggiungendosi al 100% delle vendite Jaguar, si stima che circa il 60% delle vendite Land Rover sarà a zero emissioni allo scarico.
Verso lo sviluppo dell’idrogeno.
Tutto questo, per arrivare al completo abbattimento delle emissioni di CO2 su tutta la linea di prodotti, supply chain ed operazioni Jaguar e Land Rover entro il 2039. Di questo articolato piano strategico – per il quale viene messo sul piatto un monte-investimenti da 2,5 miliardi di sterline all’anno e che comprenderà anche lo sviluppo di servizi connessi per migliorare i viaggi e la user experience oltre ad una serie di tecnologie incentrate sui dati che miglioreranno ulteriormente l’esperienza di possesso del veicolo – fa altresì parte lo studio sull’adozione di energia pulita proveniente da celle a combustibile in linea con una maturazione dell’economia dell’idrogeno. Le fasi di sviluppo sono già in corso, con i primi prototipi che arriveranno sulle strade del Regno Unito entro i prossimi 12 mesi e che sono parte integrante del programma di investimenti a lungo termine. A questo proposito, un nuovo staff centrale avrà l’incarico di ideare e accelerare il percorso verso innovazioni pioneristiche in termini di materie, ingegneria, produzione, servizi e investimenti nell’economia circolare.
Ottimizzazione delle architetture.
Nodo centrale dell’obiettivo ultimo di rinforzare la propria immagine nei rispettivi settori di appartenenza, viene rappresentato da un notevole impegno di riconversione e riorganizzazione dei processi di sviluppo e di produzione. Il “new deal” di Solihull utilizzerà la nuova piattaforma MLA-Modular Longitudinal Architecture, finalizzata a disporre di unità motrici a combustione interna elettrificate e, successivamente, anche elettriche mentre l’azienda evolverà gradualmente la propria gamma di prodotti; e, contestualmente, impiegherà anche l’architettura EMA-Electric Modular Architecture, completamente elettrica e di supporto agli avanzati moduli di propulsione ICE-Intercal Combustion Engine. Jaguar, dal canto suo, impiegherà esclusivamente un’architettura elettrica. “Attraverso il consolidamento del numero di piattaforme e di modelli prodotti per ogni stabilimento, l’azienda sarà in grado di stabilire nuovi standard di riferimento in termini scalari di efficienza e di qualità per il settore del lusso – evidenzia Jaguar Land Rover – Un approccio di questo tipo contribuirà a razionalizzare l’approvvigionamento e ad accelerare gli investimenti nelle catene di forniture dell’economia circolare locale”. “Abbiamo così tanti elementi al nostro interno: si tratta di un’opportunità davvero unica – dichiara Bolloré – Altri devono fare affidamento esclusivamente su partnership e accordi esterni, ma noi abbiamo un accesso privilegiato a tutto ciò che ci consentirà di poterci protendere in avanti in modo rapido e con fiducia”.
Nessuna chiusura di stabilimenti.
Relativamente ai processi di produzione ed alle attività di stabilimento, Jaguar e Land Rover intendono mantenere i rispettivi impianti e le proprie strutture di assemblaggio nel Regno Unito e nel resto del mondo. Da rilevare la futura identità di Solihull: oltre ad essere l’”hub” di produzione dell’architettura MLA, lo storico complesso delle West Midlands assumerà anche una nuova figura di “cuore” della prossima piattaforma elettrica hi-tech di Jaguar. “Partner fondamentali come le Trade Unions, i Concessionari e gli operatori della catena di fornitura, continueranno ad essere una parte vitale del nuovo ed esteso ecosistema Jaguar Land Rover e del relativo viaggio verso la reinterpretazione del lusso del prossimo futuro”, assicurano i vertici di Solihull e Coventry.
ReFocus: consoliderà le iniziative più recenti.
In merito alla razionalizzazione delle proprie attività, la dirigenza Jaguar e Land Rover punta i propri riflettori sul programma “ReFocus”, di recente esordio e che prevede il consolidamento di attuali iniziative, fra le quali il progetto “Charge+” che “Consentirà di risparmiare oltre 6 miliardi di sterline entro fine 2021, abbinate a nuove attività trasversali”. La nuova filosofia “Reimagine”, dall’operatività maggiormente semplificata, consentirà maggiori ottimizzazioni, riqualificazioni e riorganizzazioni di entrambi i “brand”, anche per consentire ai dipendenti di operare in modo rapido, snello e con precisi obiettivi. In ordine all’accelerazione di questo più ampio “focus” sull’efficienza, l’azienda si prepara a rivedere in maniera sostanziale le proprie infrastrutture non produttive nel Regno Unito: Gaydon sarà “Il simbolo di questo sforzo, il ‘reattore’ della Compagnia, con l’Executive Team le altre funzioni di gestione che verranno collocate in un’unica location per facilitare la cooperazione e agevolare il processo decisionale”.
“In qualità di azienda incentrata sull’essere umano, possiamo muoverci molto più velocemente, e lo faremo, con il chiaro intento non solo di reinventare il lusso moderno ma di definirlo in modo distinto per i due marchi. I nostri brand presentano dei design emotivamente unici, quasi delle opere d’arte, con tutta una serie di tecnologie connesse e materiali sostenibili che collettivamente stabiliscono nuovi standard in termini di possesso del veicolo. Attraverso il design stiamo reinterpretando il nuovo lusso del futuro”, conclude il CEO di Jaguar Land Rover.