"La classe media si è indebolita troppo", le difficoltà dell'auto in UE secondo il CEO di Renault
Il CEO di Renault, Luca De Meo, analizza il futuro dell'auto europea: transizione elettrica, regolamentazioni UE e sfide sociali
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“L’auto elettrica da sola non basta, servono soluzioni diversificate e un ritorno alle vetture compatte per salvare l’industria europea”. Con queste parole il CEO di Renault, Luca de Meo ha delineato il futuro dell’automotive durante un intervento al convegno di Energia Popolare.
Luca de Meo interviene sulla situazione dell’auto in Europa
Intervenendo da Parigi, il manager italiano ha offerto una visione articolata delle sfide che il settore automobilistico europeo dovrà affrontare. La sua critica si concentra sulle politiche che hanno storicamente favorito i costruttori tedeschi e le auto di grossa cilindrata, trascurando il segmento delle vetture compatte, potenziale motore di rilancio per le economie di paesi come Italia, Francia e Spagna.
Secondo De Meo, il paradigma della mobilità sostenibile non può essere ridotto esclusivamente all’elettrificazione. Porta ad esempio la Cina, dove gli investimenti si stanno orientando anche verso gli ibridi plug-in, con esperti di questa tecnologia che risultano più richiesti e meglio retribuiti rispetto ai colleghi specializzati nei veicoli elettrici puri. Questa visione amplia il dibattito sulle auto elettriche, suggerendo la necessità di un approccio più inclusivo.
Popolazione europea sempre più povera
Un altro punto critico sollevato è l’invecchiamento del parco auto europeo, la cui età media è aumentata da 7,5 a 12 anni negli ultimi vent’anni. Questo trend riflette un calo del potere d’acquisto della classe media: “Se cent’anni fa un operaio poteva permettersi una Ford-T, oggi non riesce ad acquistare neanche una Dacia”, ha sottolineato De Meo.
Il CEO ha inoltre evidenziato i limiti della regolamentazione UE, giudicata inefficace negli ultimi due decenni e troppo focalizzata sull’elettrico come unica soluzione. A complicare il quadro, si aggiunge la sfida dell’intelligenza artificiale, che potrebbe mettere a rischio anche i lavori più qualificati nel settore automobilistico.
Le osservazioni di De Meo arrivano in un momento cruciale per l’industria automobilistica europea. La Commissione UE è infatti impegnata nella definizione del “Clean Industrial Deal” e nella revisione delle regole sulla transizione elettrica, cercando un equilibrio tra sostenibilità ambientale ed esigenze di mercato.
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