La (ex) Ferrari 456 GT con frontale Nissan e motore rotativo Mazda
Le Ferrari sono delle opere d’arte da custodire nella loro originalità, ma c’è chi le tratta come oggetti comuni, suscettibili di trasformazioni.
La Ferrari 456 GT è una delle più belle coupé 2+2 di tutti i tempi. Nel definirne le linee per Pininfarina, l’architetto Pietro Camardella è stato divinamente ispirato. Lo stile di questa granturismo ha un fascino magnetico. Nessuna vettura della stessa specie è riuscita a replicare il suo splendore, anche se sul piano prestazionale le FF e GTC4 Lusso si sono spinte oltre. Qui, però, parliamo di estetica. Guardandola, si ha quasi l’impressione di essere al cospetto di un’auto a due posti secchi, ma l’abitacolo offre spazio per un numero più alto di passeggeri.
Impeccabile la miscela fra eleganza e sportività, espressa in una tela grafica dove l’armonia è di casa. Il design del modello si dipana con straordinaria fluidità. A nessuno verrebbe in mente di cambiare il look della Ferrari 456 GT, ma in tutte le cose umane c’è la classica eccezione che conferma la regola. Un’ingegnere neozelandese, infatti, vi ha trapiantato il muso della Nissan Silvia S14, un alettone posteriore e qualche altro elemento grafico diverso da quelli originali. Sono stati cambiati anche i cerchi.
Questa miscela di interventi sarebbe già sufficiente a far gridare allo scandalo, ma la blasfemia si è completata con la sostituzione del V12 originale col motore rotativo di una Mazda. A questo punto immagino l’orticaria prodotta negli appassionati del “cavallino rampante”. La storia dell’esemplare non attenua il peccato. Il processo di trasformazione è partito infatti da un relitto, senza motore, della Ferrari 456 GT, che marciva da 6 anni in un terreno abbandonato.
Il protagonista umano della nostra storia decise di comprare la vettura, per una cifra irrisoria. Partendo dal pessimo stato di fatto in cui versava la sportiva emiliana, ha intrapreso un percorso diverso da quello del tradizionale restauro, impegnativo anche sul fronte dei costi. Piuttosto che cercare un nuovo motore V12, ha preferito usare un ben più abbordabile rotativo Mazda 13B. Ad incapsularlo ci pensa il frontale di una Nissan Silvia S14, scelto per dare forma alla nuova parte anteriore.
Il risultato? Un’auto dallo stile confuso, lontana anni luce dalla purezza espressiva del design iniziale della Ferrari 456 GT. La vernice rossa scelta per la carrozzeria sembra in pendant col colore del volto dei ferraristi, alla vista di questo obbrobrio genetico. Diverse le partecipazioni ad eventi e prove di drifting, dove l’esemplare ha polarizzato i pareri, con netta prevalenza di quelli negativi, immagino.
Fonte | Carscoops