L’AD di Toyota nel mirino di alcuni importanti azionisti
Akio Toyoda, amministratore delegato di Toyota, ha ricevuto aspre critiche sul suo pensiero riguardante l’elettrificazione, da parte di alcuni azionisti.
Akio Toyoda, amministratore delegato di Toyota e presidente della Japan Automobile Manufacturers Association, ha preso recentemente le difese del mondo dell’automobile tradizionale, canonico, quello dei motori endotermici a benzina e diesel. In questo modo ha preso un po’ le distanze dall’elettrificazione e della visione green del palcoscenico dell’automotive giapponese e internazionale. Tutto ciò ha portato ad alcune ripercussioni, ad alcuni interrogativi che si sono posti taluni importanti azionisti di Toyota che hanno paura per lo sviluppo e la crescita del colosso dell’automobile del Sol Levante, che potrebbe subire una maggiore concorrenza da parte di altri Gruppi automobilistici stranieri, sempre più agguerriti e affamati nel misurarsi nel campo dell’elettrico.
Le critiche
Alcune delle più grandi critiche nei confronti di Toyoda sono provenute da parte di grandi fondi di investimento e pensionistici che attualmente gestiscono risparmi per circa 500 miliardi di dollari, con sede nei Paesi scandinavi: la società danese AkademikerPension, la norvegese Storebrand Asset Management, la finlandese Nordea Asset Management e il fondo pensione norvegese KLP, a cui si aggiunge il fondo pensionistico della Chiesa d’Inghilterra. Si parla, infatti, di Nazioni che hanno sviluppato una sensibilità maggiore rispetto ad altre, riguardo i cambiamenti climatici e la salvaguardia del Pianeta. Le dichiarazioni di Toyoda, in veste di presidente della Japan Automobile Manufactures Association, potrebbero giustificare la riluttanza di altre società ad adottare politiche ambientali che favoriscano i cambiamenti in corso. In poche parole, gli investitori non hanno apprezzato la critica rivolta al governo di Tokyo di vietare nel corso dei prossimi anni, la vendita di auto endotermiche. Il manager giapponese avrebbe anche affermato di essere molto scettico sulla ricerca di elettrificazione troppo rapida e veloce, come sta accadendo in questo periodo.
Possibile scenario
I cinque investitori chiedono che Toyota non faccia pressioni sulle istituzioni per rinviare i divieti alla vendita di auto endotermiche o per ostacolare il processo di elettrificazione della mobilità. “In qualità di azionisti della Toyota ci siamo impegnati attivamente con la società e abbiamo ricevuto rassicurazioni sul fatto che tutte le sue attività di ‘lobbying’, comprese quelle delle associazioni di settore, sarebbero state riviste”, ha detto Jan Erik Saugestad, numero uno di Storebrand Asset Management. “La completa elettrificazione dei trasporti – aggiunge – è vitale se vogliamo raggiungere i nostri obiettivi climatici e la Toyota dovrebbe guidare il cambiamento, invece di prolungare nel tempo la produzione di nuovi motori a combustione e perdere quote di mercato a vantaggio di altre Case”. Nel frattempo dal colosso dell’industria automobilistica del Sol Levante non sono arrivate repliche. Il costruttore si è limitato a rinviare eventuali discussioni su questo tema al 12 maggio, quando saranno presentati i conti del trimestre gennaio-marzo e lo stesso Toyoda potrà rispondere a specifiche domande nel corso di una conference call con la comunità finanziaria.