L'importanza strategica delle terre rare e il futuro delle auto elettriche

L'importanza strategica delle terre rare e il futuro delle auto elettriche

Di Giulia Darante
Pubblicato il 1 mar 2025
L'importanza strategica delle terre rare e il futuro delle auto elettriche

Il controllo del pianeta passa dalle terre rare. Minerali strategici che valgono trilioni di dollari, fondamentali per la tecnologia moderna e le auto elettriche, sono al centro di una complessa partita di geopolitica che vede protagonisti Cina, Stati Uniti ed Europa.

La corsa globale a questi preziosi elementi sta ridisegnando gli equilibri internazionali. La Cina mantiene un dominio schiacciante, controllando quasi il 60% della produzione mondiale e le principali tecnologie di raffinazione. Una supremazia che preoccupa l’Occidente, spingendo USA e UE a cercare alternative attraverso nuove alleanze e partnership strategiche.

L’Ucraina emerge come attore chiave in questo scenario, grazie ai suoi giacimenti di minerali critici come litio, grafite e cobalto. Un tesoro sotterraneo che ha attirato l’attenzione di Washington, pronta a barattare supporto militare con accesso privilegiato a queste risorse.

Il settore automotive è in prima linea in questa rivoluzione mineraria. Un’auto elettrica richiede una quantità di materiali critici fino a sei volte superiore rispetto a un veicolo tradizionale. Solo il rame necessario passa da 22,3 a 53,2 kg per vettura, evidenziando la crescente pressione sulla catena di approvvigionamento.

La sfida ambientale resta cruciale. L’estrazione di terre rare produce quantità enormi di rifiuti tossici – fino a 2.000 tonnellate per ogni tonnellata di metallo estratto. L’industria sta reagendo sviluppando tecnologie più pulite, come le batterie auto LFP, e potenziando il riciclo dei materiali.

La partita delle terre rare va oltre l’automotive, coinvolgendo energie rinnovabili ed elettronica di consumo. Una rivoluzione industriale che richiede un nuovo approccio alla sostenibilità e una maggiore cooperazione internazionale per garantire una transizione tecnologica equa ed ecologica.

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