Lotus: ecco i risultati finanziari del terzo trimestre 2024
Buone performance economiche per la casa britannica, che cresce nei volumi.
Lotus ha comunicato i risultati finanziari relativi al terzo trimestre e ai primi nove mesi dell’anno. I numeri sono positivi e in forte crescita. Oltre 7.600 veicoli del marchio inglese sono stati consegnati nei primi nove mesi del 2024, con un incremento del 136%, rispetto allo stesso periodo del 2023. I ricavi totali hanno raggiunto i 653 milioni di dollari. Anche qui il dato è più che doppio rispetto alla precedente lettura, riferita al medesimo arco temporale.
L’allocazione globale delle auto è stata relativamente diversificata, con una presenza capillare nei diversi bacini di sbocco. Di particolare rilievo la performance messa a segno sul mercato europeo, dove l’espansione commerciale di Lotus ha avuto una vera impennata, con una crescita anno su anno del 372% sul fronte delle consegne, nel periodo da inizio gennaio a fine settembre. Nel resto del mondo, la portata dell’incremento è stata del 110%, con segnali positivi nei mercati dove la casa inglese ha deciso di espandersi.
In questo ambito, si segnala l’avvio delle consegne del modello Emira, nel terzo trimestre del 2024, in Sud Africa e India, mentre l’Eletre ha fatto il suo sbarco in Giappone, Corea del Sud e Filippine. Presto, negli Stati Uniti d’America inizieranno le consegne della Eletre Carbon, una variante ad alte prestazioni su misura per quel bacino di sbocco. Anche qui si prevedono dei buoni riscontri commerciali e di immagine. Per mantenere il ritmo, Lotus continua a puntare sull’innovazione tecnologica.
Tornando ai risultati finanziari del marchio, relativi ai primi nove mesi del 2024, meritano di essere segnalati i ricavi totali, cresciuti a 653 milioni di dollari, con un aumento del 105% sulla precedente lettura. Il margine lordo da gennaio a fine settembre è stato del 9%, rispetto all’11% messo a segno nel medesimo arco temporale del 2023. Lo stesso parametro, riferito alle vendite di beni, si è attestato al 7%, rispetto al 10% siglato nel 2023, principalmente a causa del destock.