Mazda 3 Skyactiv-G M Hybrid 6AT 150 CV: la prova su strada
La compatta di Casa Mazda propone una variante mild hybrid più potente, con 150 CV, che abbiamo provato in abbinamento al cambio automatico
La potenza sale ma le emissioni rimangono contenute, un’operazione tutt’altro che scontata, un magia degli uomini Mazda che si è compiuta sulla 3 con sistema mild hybrid associato al 2 litri da 150 CV, il quale promette più brio della variante da 122 CV. L’abbiamo guidata con il cambio automatico a 6 rapporti.
Esterni: una linea sempre d’effetto
L’estetica della Mazda 3 continua a dire qualcosa di nuovo nel segmento delle compatte, quel frontale allungato con la grande calandra e i fari sottili, la fiancata liscia con l’importante montante posteriore che scende verso il basso come su una coupé, e quella vista posteriore in cui spoiler, lunotto ridotto, e gruppi ottici dalle dimensioni contenute, fanno tanto dinamismo. Si distingue dalla massa, e lo fa anche con una certa eleganza, una certa classe, e pazienza se la vista laterale di ¾ posteriore non sia il massimo nella guida cittadina.
Interni: sobria ma ricca
L’effetto di apparente semplicità si ritrova anche nell’abitacolo, dove la plancia riprede quel gioco di stile che abbiamo descritto sulla sorella a ruote alte, la CX-30. Quindi, nessuna esuberanza, nessun effetto wow, ma tanta concretezza che mimetizza una ricchezza di contenuti rispecchiando il bagaglio tecnologico delle auto moderne. La strumentazione è di stampo classico, con il quadrante al centro che funge anche da computer di bordo.
Lo schermo per l’infotainment si gestisce attraverso il controller sul tunnel centrale che continua ad avere una certa praticità nell’aiutare il conducente a non distrarsi durante la guida, alla stregua dei comandi per il climatizzatore, ben distinti e facili da trovare. Sull’esemplare in prova però, a ben guardare c’è un elemento di novità, è il cambio automatico, che più avanti vedremo come si adatta al propulsore 2 litri da 150 CV. Si sta bene in 4, anche se la zona posteriore risulta poco luminosa per via delle superfici vetrate ridotte. Il bagagliaio è onesto, 351 litri, non ai vertici della categoria, ma comunque adatto alle esigenze quotidiane.
Al volante: predilige il comfort
Diciamolo subito, l’automatico è adatto ad una clientela che ricerca quella praticità cittadina sconosciuta alla trasmissione manuale, e non è avvezza a tenere un’andatura brillante. Già, perché questo cambio a 6 rapporti, è fluido, dolce negli innesti, e non fa della reattività il suo punto di forza. Se si vuole giocare un po’ tra le curve insomma, meglio puntare sul manuale, che è preciso e rapido negli innesti e vanta una frizione leggera. Comunque, stiamo parlando di un’auto ibrida, mild hybrid per la precisione, con un 2 litri aspirato che sfrutta anche il sistema di disattivazione dei cilindri.
Un motore capace di erogare 150 CV e di mantenere consumi ed emissioni dell’unità da 122 CV, quindi tanto di cappello agli ingegneri della Mazda. Più progressivo che pronto ai bassi, questo propulsore è silenzioso, con un’erogazione che si distende senza incertezze ma senza picchi, per favorire una guida fluida e sfruttare al massimo il comfort acustico. Nel ciclo misto i consumi si attestano intorno ai 13 km/l; volendo, con una condotta particolarmente accorta si possono migliorare le percorrenze arrivando a 14-15 km/l.
Prezzo: da 24.700 euro
La forbice di prezzo nel listino della Mazda 3 con motorizzazione mild hybrid da 150 CV è abbastanza ampia. Infatti, si parte dai 24.700 euro della Evolve con cambio manuale, fino ad arrivare ai 31.400 euro della Exclusive dotata di trasmissione automatica. Con la Exceed si risparmia qualcosa, ma si può contare comunque su una dotazione ricca: per noi è questo l’allestimento su cui puntare.