Mercedes-Benz, pronte buonuscite record per abbattere il personale

Mercedes-Benz propone indennità straordinarie per incentivare il personale anziano a lasciare, puntando a risparmi di 5 miliardi entro il 2027

Di Fabrizio Caratani
Pubblicato il 26 mar 2025
Mercedes-Benz, pronte buonuscite record per abbattere il personale

Mezzo milione di euro per andarsene. L’offerta shock di Mercedes-Benz ai dipendenti più anziani ha fatto scalpore: buonuscite da record fino a 500mila euro per i manager di lungo corso e indennità superiori a 300mila euro per gli impiegati con 20 anni di servizio. L’obiettivo? Un ambizioso piano di risparmi aziendali pari a 5 miliardi di euro entro il 2027, senza intaccare i posti di lavoro tra gli operai della produzione. La storica casa automobilistica tedesca punta tutto su un piano di licenziamento volontario di lusso per snellire l’organico e rispettare gli accordi sindacali.

La strategia del colosso di Stoccarda

La strategia adottata dall’azienda di Stoccarda segna una svolta radicale nel modo di gestire le ristrutturazioni aziendali. Secondo quanto riportato dal quotidiano Handelsblatt, Mercedes-Benz ha scelto di proporre pacchetti di incentivi all’esodo estremamente generosi per ridurre il personale amministrativo, mantenendo al contempo la stabilità sociale interna.

Le cifre in gioco sono straordinarie. Un dirigente di 55 anni con trent’anni di anzianità e uno stipendio mensile di 9.000 euro lordi potrebbe ottenere una buonuscita superiore al mezzo milione di euro. Allo stesso modo, un impiegato di 45 anni con vent’anni di servizio e una retribuzione di 7.500 euro mensili potrebbe ricevere oltre 300.000 euro.

Un cambio di paradigma

Questo approccio rappresenta un significativo cambio di paradigma rispetto ai tradizionali programmi di riduzione del personale. Da un lato, Mercedes-Benz deve rispettare gli accordi sindacali che garantiscono i posti di lavoro fino al 2034; dall’altro, è indispensabile perseguire un rigoroso efficientamento costi per centrare il target di risparmio prefissato entro il 2027.

Il piano, ancora in fase di negoziazione con i rappresentanti sindacali, esclude gli operai e le figure direttamente coinvolte nella produzione, concentrandosi esclusivamente sui ruoli amministrativi e di marketing. Un portavoce dell’azienda ha assicurato che il processo sarà gestito con criteri di responsabilità sociale ed equità.

Sebbene onerosa nel breve periodo, questa strategia solleva interrogativi cruciali sul futuro dell’azienda. Da un lato, offre vantaggi economici significativi ai dipendenti senior; dall’altro, potrebbe privare l’organizzazione di competenze fondamentali e know-how consolidato, con possibili ripercussioni sul morale interno e sulla percezione del marchio.

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