Podcast, Miki Biasion: l’uomo “Delta”
Il bassanese due volte campione del mondo è da sempre legato all’epopea Lancia Delta: ascoltiamo la sua storia nel nostro podcast settimanale.
Piloti si nasce o si diventa? La prima, sicuramente. È chiaro che se c’è talento e voglia di emergere, le qualità del driver si affineranno con il tempo. La passione per la guida sportiva e agonistica è tuttavia qualcosa di innato. Per molti campioni è sempre stato e sempre sarà così. E Miki Biasion, protagonista del nostro podcast settimanale, non costituisce alcuna eccezione.
- Miki Biasion, due volte Mondiale: in Italia mai nessuno come lui
- Miki Biasion è il vero “uomo Delta”
- Che nomi nel Mondiale Rally a quei tempi!
- Biasion: una carriera in crescendo, con Tiziano Siviero al suo fianco
- Da Lancia a Ford, e ritorno
- Per Miki Biasion il presente è all’insegna di… Lancia Delta
Miki Biasion, due volte Mondiale: in Italia mai nessuno come lui
Massimo (così venne registrato – per errore – all’anagrafe di Bassano del Grappa, dove è nato il 7 gennaio 1958: il suo nome di battesimo avrebbe dovuto essere Michele) “Miki” Biasion è l’unico pilota italiano ad avere conquistato, e per ben due volte consecutive (1988 e 1989) il titolo di campione del mondo rally. In realtà, prima di lui ci fu l’altrettanto leggendario Sandro Munari, che per molti tifosi ne rappresenta l’ideale “genitore” sportivo. In effetti, il “Drago di Cavarzere” si era aggiudicato, nel 1977, la Coppa FIA Piloti: una sorta di embrione del titolo mondiale Piloti vero e proprio che sarebbe stato istituito solamente nel 1979. Quindi sì: tecnicamente, Miki Biasion è l’unico top driver italiano (ed il primo “latino”) ad avere indossato la corona iridata.
Miki Biasion è il vero “uomo Delta”
Il doppio Mondiale di Biasion costituisce la ciliegina sulla torta di un’epopea nella quale la bandiera italiana sventolò a lungo ai vertici del Motorsport. Sotto la guida di Cesare Fiorio, il binomio Biasion-Lancia Delta ufficiale per i colori Martini Racing regalò agli appassionati “nostrani” (e non solo) diverse stagioni di assoluto dominio.
Dalla prima vittoria al Rally di Argentina 1986 su Delta S4 ai tre primi posti di Monte Carlo, nuovamente Argentina e Sanremo 1987 sulla Delta 4WD, al biennio trionfale 1988 e 1989 (cinque successi nel primo, altrettanti l’anno successivo: prima con Delta 4WD e Integrale, poi – al Sanremo 1989 – con la debuttante Delta 16V che per l’occasione – unica e mai più ripetuta – sfoggiò una livrea tutta in rosso) fino ai primi posti di Portogallo e Argentina 1990, Miki Biasion terminò ben quindici volte al primo posto al volante delle varie evoluzioni della Delta Gruppo A. Riuscendo peraltro a vincere (anche qui per due volte: 1988 e 1989) al Safari Rally: proprio la gara “stregata” per Sandro Munari, che in terra keniota non riuscì mai a primeggiare, pur essendovisi avvicinato in più di un’occasione.
Che nomi nel Mondiale Rally a quei tempi!
Ed è da considerare che l’epoca in cui Biasion correva e vinceva con Lancia rappresenta storicamente il non plus ultra per i rally (senza nulla togliere ai giorni nostri). Il plateau dei contendenti al titolo mondiale era ricco di nomi da far girare la testa: tutti mastini (in molti casi ben più esperti di guida e di età rispetto all’allora giovane Miki) del calibro di Markku Alen, Ari Vatanen, Juha Kankkunen, Hannu Mikkola, Stig Blomvist, Timo Salonen, Walter Rohrl. E soltanto per citarne alcuni. Gente che masticava pane e rally già da molto tempo, in alcuni casi dagli anni 60. E, si sarà notato, tutti provenienti dal nord Europa (tranne il bavarese Rohrl, che tuttavia nella seconda metà degli anni 80 aveva già diradato notevolmente le proprie presenze nei rally mondiali).
Biasion: una carriera in crescendo, con Tiziano Siviero al suo fianco
Ma Miki Biasion, oltre che italiano, è di Bassano del Grappa, terra di grande passione rallystica se da noi ce n’è una. Ed è dalla provincia vicentina che Miki iniziò a compiere i primi passi nel Motorsport: prima nel motocross, poi – complice anche il boom che la specialità conobbe a partire dalla metà degli anni 70: e in questo senso, gran parte del merito va proprio ai trionfi Lancia e Munari nei rally – le sue prime esperienze a quattro ruote.
Il primo rally fu il Città di Modena del marzo 1979, su una Opel Kadett GT/E di Gruppo 1. Al suo fianco un compagno di scuola che poi lo avrebbe accompagnato per tutta la carriera: Tiziano Siviero (i tifosi recitano sempre “biasionsiviero” così, tutto attaccato, a dimostrazione dell’indissolubilità della coppia italiana più vincente di sempre nei rally mondiali). Nel 1980 il passaggio ad una più potente Ascona 2.0 di Gruppo 2, e nel 1981 e 1982 l’approdo alla ultraperformante Ascona 400, con l’impegno nel Campionato Italiano e le due prime vittorie assolute (Lana e 100.000 Trabucchi 1982).
La seconda parte della carriera di Miki Biasion inizia nel 1983, con il suo arrivo al Jolly Club – squadra satellite del team ufficiale –, l’esordio su Lancia Rally 037 e la conquista dell’Europeo e dell’Italiano nello stesso anno. Il titolo continentale fu suo anche nel 1985, sempre sulla “Zerotrentasette” del Jolly Club sponsorizzata Totip. Il resto è storia nota.
Da Lancia a Ford, e ritorno
Terminato il sodalizio con il Martini Racing (che al termine del 1991 abbandona ufficialmente i rally), per Miki Biasion e l’inseparabile Tiziano Siviero prese il via la terza fase di carriera: questa volta sotto le insegne dell’”Ovale Blu”. Su Ford Sierra Cosworth si aggiudica la seconda posizione al Portogallo 1992. Va meglio, l’anno dopo, su Escort Cosworth, con cui Biasion ottiene il suo ultimo successo iridato (Acropoli 1993). Nel 1995, all’Acropoli, torna al volante di una Delta Integrale (gestita dall’Astra Team di Mauro Pregliasco: l’esperienza si conclude con un ritiro quando tuttavia il campione bassanese era in testa) e termina quarto assoluto a Sanremo su una Subaru Impreza.
Dopo una lunga parentesi nei rally raid (prima con i camion: sull’Iveco Eurocargo si aggiudica due Coppe del mondo consecutive, 1998 e 1999; poi con la Mitsubishi Pajero con cui termina la Dakar 2002; per proseguire con la Fiat Panda 4×4 che lo vede al via della Dakar 2006, e in ultimo nuovamente con un camion Iveco che lo vede vincitore al Rally del Marocco 2011), Miki Biasion torna al suo vero amore: Lancia Delta.
Per Miki Biasion il presente è all’insegna di… Lancia Delta
Dall’organizzazione dei megaraduni “Amiki Miei”, che vedono convergere a Bassano del Grappa migliaia di tifosi, Miki Biasion ha nel 2021 completato un proprio sogno: ridare vita alla iconica Lancia Delta Integrale, vettura che nei rally non ha mai potuto guidare da ufficiale. Una vera e propria supercar neo-rétro, la creazione ex novo dell’ultimo step della stirpe. Lancia Delta Evoluzione by Miki Biasion, “tirata” in otto esemplari e che sprigiona fino a 350 CV in modalità “Sport”. Un gioiello artigianale per pochi ultra-appassionati, proprio come lui.