Mirafiori riparte con la Fiat 500 Ibrida derivata dalla EV
La Fiat 500 ibrida, derivata dalla versione BEV, sarebbe pronta a rilanciare la fabbrica di Mirafiori. Ma non prima del 2026
Il più grande sito produttivo d’Italia, la fabbrica di Mirafiori a Torino, sarebbe pronta rivivere una nuova stagione, dopo le difficoltà degli ultimi tempi. Oggi, la maggior parte dei lavoratori vive in cassa integrazione, mentre la produzione della Fiat 500e è stata stoppata fino alla fine dell’estate. Adesso, i vertici di Stellantis confermano che l’impianto sarebbe pronto a ospitare la versione ibrida della Fiat 500 elettrica, per un rilancio che saprebbe di miracoloso.
Non prima del 2026
Il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, dovrebbe annunciare la produzione della 500 ibrida. La necessaria modifica delle piattaforme attuali, della versione BEV, per adattarsi a un motore termico, dovrebbe impiegare 16-18 mesi: l’avvio della produzione del nuovo modello avverrebbe così a inizio 2026. Nell’incontro con i delegati torinesi Tavares sottolineerà anche gli investimenti già realizzati a Mirafiori, dal Battery technology center alla produzione degli eDCT, i cambi elettrificati a doppia frizione per le vetture ibride.
Stellantis, Fiat e il governo
Intorno alla ripresa dei tavoli Stellantis al Mimit, dunque, Stellantis prova a rilanciare sull’Italia provando a mettere da parte le accuse e le polemiche con il Governo italiano puntando ad aumentare di un terzo i volumi di produzione rispetto a quelli attuali, intorno alle 750mila unità l’anno scorso ma destinate a ridursi quest’anno, con gli stabilimenti italiani a corto di nuovi modelli in rampa di lancio. Fiat quindi aspetta la sua nuova 500 ibrida, ma ci vorrà ancora un po’ di pazienza.
Il valore dell’Italia
A margine della presentazione della nuova Lancia Ypsilon HF, che sancisce il rientro di Lancia nel mondo del rally, Tavares ha difeso con il carattere italiano della nuova creatura di Stellantis, progettata in Italia ma che sarà prodotta in realtà in Spagna. “Nel costo totale di una autovettura – ha detto il CEO – l’assemblaggio pesa non più del 10% e allora ditemi se a caratterizzare il valore di un’auto non sia più il luogo dove viene progettata rispetto che il luogo dove viene assemblata“.