Mitsuoka Rock Star: canto del cigno per la Corvette su base MX-5
Si chiama “Only1 Special”, è l’esemplare di addio alla biposto che strizza l’occhio alla storica Corvette: una lotteria per aggiudicarsela.
Se gli esempi di “Restomod” non mancano, ci si chiede come definire i programmi di riallestimento di una vettura in corrente produzione nell’immagine di un altro modello, appartenente ad una fascia di mercato differente e – perché no? – che strizza l’occhio al passato. È il caso di Mitsuoka, factory giapponese nota per le proprie creazioni (decisamente non convenzionali), alcune delle quali imitano lo stile rétro della produzione inglese, europea ed americana, in particolar modo quella degli anni 50 e 60.
Le differenze si notano già ad una prima occhiata
L’ultima realizzazione in ordine di tempo si chiama “Rock Star”, e si presenta come una realizzazione ispirata alla seconda generazione (C2) di Chevrolet Corvette. Le differenze sono tuttavia molteplici, e si notano già ad occhio nudo: le proporzioni, prima di tutto. Se la storica “Convertible” di punta di General Motors sfiorava i 4,6 m di ingombro longitudinale, nel caso di Mitsuoka Rock Star sembrerebbe che qualcuno si sia divertito a “rimpicciolirne” il corpo vettura.
In effetti, la “base di partenza” è uno dei modelli “en plein air” più noti al mondo. Anzi: la spider più longeva e più venduta nella storia dell’automobile, che risponde al nome di Mazda MX-5, protagonista di una solidissima carriera ultratrentennale e che ha ampiamente superato il milione di esemplari venduti nel mondo. Niente male per un modello “di nicchia”, che del resto fa leva su un prezzo di vendita relativamente contenuto e soprattutto sull’economia di gestione (sempre, beninteso, considerato che si tratta di una vettura a due posti secchi).
Monta il “Duemila” turbo
Anche la meccanica è rimasta invariata: sotto al cofano, c’è il 4 cilindri 2.0 da 184 CV di potenza massima). Ben altra cosa – e sia detto con il massimo rispetto nei confronti della tecnologia SkyActiv di Mazda – rispetto allo “Small Block” V8 da 5,3 o 7 litri di Corvette.
Dunque, non c’è alcun dubbio che mai e poi mai Mitsuoka intenda gabbare un purista. In effetti, sul veicolo non c’è alcuno stemma che, neanche alla lontana, possa “ricordare” né Chevrolet, e neanche Corvette. Anche i cerchi sono quelli, originali nelle misure, di Mazda MX-5.
L’ultima della serie
Ciò su cui punta l’attenzione delle fonti di stampa (fonte della notizia è il sito Web CarScoops.com) è un altro: il posizionamento del volante a sinistra. Potrebbe darsi che la piccola azienda artigianale giapponese possa avere intenzione di venderla anche all’estero?. Si tratta, a spiegazione dell’arcano, di un ultimo esemplare, ribattezzato “Only1 Special”: la produzione di Rock Star, si apprende, è stata “tirata” in 200 unità nel suo complesso. Questa vettura, in particolare, sarebbe stata acquistata in Canada.
Una lotteria online per accaparrarsela
Cifre alla mano, è comunque un “addio” costoso: 9,9 milioni di yen per la “one-off” Rock Star Only1 Special, che corrispondono a circa 75.700 euro. Quasi il doppio rispetto ad una “Rock Star” in configurazione standard (e, sul nostro mercato, con la stessa somma ci si portano a casa, nuove di zecca, entrambe le versioni di gamma: MX-5 Roadster ed MX-5 RF, che in listino vengono proposte da, rispettivamente, 33.500 euro e 38.600 euro).
In più, per aggiudicarsi l’ultimo esemplare è stata indetta una sorta di lotteria: fino a lunedì 14 febbraio, chi fosse interessato ad accaparrarsi la “Rock Star dell’addio” doveva versare una caparra di 500.000 yen (3.825 euro), con un massimo di 100 “candidature” dalle quali sorteggiare il nome del nuovo proprietario. Per chi avesse perso, nessun dramma: l’intera somma verrà restituita.