Multe autovelox, il Governo prova ad arginare i ricorsi
Multe autovelox in Italia: sentenze della Cassazione, differenze tra omologazione e approvazione, e strategie del Ministero dell'Interno.
Le multe autovelox sono al centro di un acceso dibattito in Italia, soprattutto dopo le recenti sentenze della Corte di Cassazione che hanno evidenziato la differenza tra dispositivi con omologazione e quelli con semplice approvazione. La Corte ha chiarito che solo i dispositivi omologati possono essere considerati validi per accertare le violazioni dei limiti di velocità. Tuttavia, nessuno degli autovelox attualmente in uso nel Paese risulta omologato, ma solo approvato, sollevando dubbi sulla loro legittimità secondo i giudici.
Come fermare i ricorsi per le multe
Questa situazione ha portato a un’ondata di ricorsi da parte degli automobilisti, con molte sanzioni annullate nei tribunali. Per arginare il fenomeno, il Ministero dell’Interno ha inviato una circolare ai prefetti, invitando le amministrazioni locali a difendere le multe emesse. La strategia proposta mira a dimostrare che tra omologazione e approvazione esista una sostanziale equivalenza, supportata da documentazione tecnica che certifichi l’affidabilità dei dispositivi approvati.
Le implicazioni non sono solo giuridiche. Le multe derivanti dagli autovelox rappresentano una fonte importante per i bilanci comunali, spesso destinate a finanziare progetti di manutenzione stradale e infrastrutture. L’aumento dei ricorsi e il rischio di una riduzione delle entrate mettono molte amministrazioni locali in difficoltà, compromettendo la continuità dei servizi pubblici.
La percezione pubblica degli autovelox come strumenti per “fare cassa” piuttosto che per garantire la sicurezza stradale ha alimentato il malcontento. La mancata omologazione viene vista dagli automobilisti come un segnale di negligenza da parte delle autorità, contribuendo a minare la fiducia nelle istituzioni.
Distinzione tra omologazione e approvazione
La distinzione tra omologazione e approvazione è cruciale. L’omologazione comporta test rigorosi e certificazioni che ne garantiscono l’affidabilità e l’idoneità per accertamenti legali, mentre l’approvazione si limita a verificare la conformità tecnica, senza garantire piena validità giuridica. Questo punto è stato determinante nelle decisioni della Cassazione, che ha invalidato numerose multe emesse con dispositivi non omologati.
Il governo, consapevole della complessità del problema, sta valutando una riforma normativa per chiarire il processo di omologazione degli autovelox. Una soluzione strutturale potrebbe ridurre i ricorsi, ristabilire la fiducia nel sistema e migliorare la trasparenza. Nel frattempo, l’aumento delle cause sta mettendo sotto pressione la giustizia ordinaria, con costi elevati sia per i cittadini che per le amministrazioni. Gli esperti suggeriscono di investire in strategie alternative per migliorare la sicurezza stradale, come zone a velocità controllata e tecnologie intelligenti per il monitoraggio del traffico.