Nio: come funziona la batteria “ibrida” del futuro
Il super-accumulatore da 1.000 km di autonomia che equipaggerà Nio ET7 dovrebbe essere fornito dalla company cinese WeLion.
A ridosso delle festività natalizie 2021, Nio aveva presentato la berlina elettrica di fascia “medium” ET5, chiamata a giocare – anche attraverso un’offerta di batterie long range che vanno (a seconda delle versioni) da 500 a 700 fino ad un migliaio di km di autonomia massima – un ruolo di competitor diretto nei confronti di Tesla Model 3. Le vendite in Europa sono previste, verso fine 2022, inizialmente in alcuni mercati (Germania, Norvegia, Paesi Bassi).
Nello stesso tempo, è imminente il via alle prime consegne in Cina della berlina elettrica di segmento superiore Nio ET7, che era stata svelata all’inizio 2021.
Anche in questo caso, le versioni proposte sono tre: con batterie da 70 kWh per 500 km di autonomia, accumulatori da 100 kWh per una percorrenza massima di 700 km, e batterie da 150 kWh per circa 1.000 km con un “pieno” di energia.
Prossima al debutto
È proprio quest’ultimo modulo, ovvero il pacco batterie da 150 kWh, sotto i riflettori della stampa specializzata, visto che la sua disponibilità dovrebbe essere assicurata già nel quarto trimestre 2022. Va osservato, indica una news pubblicata nel portale online CnevPost, che Nio non ha mai resa nota l’identità del fornitore della nuova “super-batteria”: un report del sito Web 36kr pubblicato online a fine novembre 2021 indicherebbe WeLion come l’azienda produttrice della interessante tecnologia.
In effetti, rimarca CnevPost, le informazioni sul sito di WebLion riportano che la company è stata fondata nel 2016 per concentrarsi su attività di sviluppo e produzione di batterie agli ioni di litio con elettrolita ibrido, e di sistemi di accumulo al litio solid-state.
Obiettivo: massima resa dei composti chimici
La tecnologia viene chiamata “a celle ibride”, in quanto la sua composizione si basa su due differenti composti chimici: Nickel-cobalto manganese (NCM) e Litio-ferro fosfato (LFT). L’obiettivo di questa scelta, si apprende dalle fonti di stampa, sarebbe rivolto ad una reciproca ottimizzazione dei parametri di resa: ovvero, elevata densità energetica per il Nickel-cobalto manganese, ed una maggiore economia per il Litio-ferro fosfato. Inoltre, il nuovo accumulatore dispone di un catodo con elevato contenuto di Nickel, ed un anodo in materiali compositi con carbonio e silicio.