Auto Diesel Euro 5, dove non si può circolare in Italia
Analisi delle normative e restrizioni per le auto diesel Euro 5 in Italia. Focus su Milano, Roma e altre città verso una mobilità sostenibile
Oltre 3,7 milioni di auto diesel Euro 5 sono al centro delle restrizioni sempre più severe adottate nelle grandi città italiane. Da Milano a Roma, passando per Bologna e Firenze, queste misure mirano a combattere l’inquinamento atmosferico e promuovere una mobilità più sostenibile.
Auto diesel Euro 5: maggiori restrizioni
Le normative emissioni per i veicoli diesel Euro 5 stanno diventando progressivamente più rigide in tutto il Paese. Milano si distingue come apripista: dal 1° ottobre 2022, ha vietato la circolazione nelle zone Area B e Area C per questi veicoli destinati al trasporto passeggeri, anticipando una tendenza che si sta diffondendo in molte altre città italiane.
Introdotto nel 2009, lo standard Euro 5 ha imposto limiti più severi per le emissioni inquinanti e l’obbligo del filtro antiparticolato. Tuttavia, oggi è considerato obsoleto rispetto alle esigenze ambientali attuali. Con l’arrivo dello standard Euro 6 nel 2015, i veicoli diesel Euro 5 sono stati progressivamente penalizzati dalle politiche di mobilità urbana.
Ulteriori limitazioni alla circolazione
In Lombardia, le limitazioni Milano si estenderanno ulteriormente: dal 1° ottobre 2025, le restrizioni interesseranno tutti i 209 comuni di Fascia 1 e quelli di Fascia 2 con più di 30.000 abitanti. Parallelamente, Roma intensifica le sue iniziative con le domeniche ecologiche, mentre Bologna e Firenze hanno già introdotto limitazioni specifiche per fasce orarie.
Anche il Piemonte si unisce al fronte delle regioni più attive, pianificando il blocco totale dei diesel Euro 5 nei comuni principali a partire dal 1° ottobre 2025, in coincidenza con l’introduzione dello standard Euro 7. Questa evoluzione normativa sta spingendo il mercato automobilistico verso una transizione mobilità sostenibile, accelerando l’adozione di veicoli ibridi ed elettrici.
Nonostante le difficoltà per molti automobilisti, questa trasformazione rappresenta un passo necessario verso una mobilità urbana più rispettosa dell’ambiente, in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dall’Unione Europea. L’obiettivo è quello di rendere l’aria che respiriamo più pulita, mettendo una pietra sopra sulle emissioni nocive di CO2.