Nuove regole per le auto storiche Euro 0: le novità

Scopri le nuove regole per le auto storiche Euro 0, tra tutela ambientale e conservazione culturale. Cosa cambia per i collezionisti

Di Fabrizio Caratani
Pubblicato il 27 gen 2025
Nuove regole per le auto storiche Euro 0: le novità

Le auto storiche, autentiche icone del nostro patrimonio culturale, sono al centro di un acceso dibattito che vede contrapporsi esigenze di tutela ambientale e conservazione storica. A partire dal 14 dicembre 2024, con l’entrata in vigore della riforma del Codice della Strada, l’accesso di questi veicoli ai centri urbani sarà soggetto a nuove e più stringenti regolamentazioni.

Auto storiche, la riforma

La riforma prevede l’emanazione di un decreto ministeriale congiunto tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Ministero dell’Ambiente, che definirà le modalità di accesso per i veicoli di interesse storico. Sebbene i dettagli operativi siano ancora in fase di definizione, si ipotizza l’introduzione di requisiti come l’iscrizione a un registro storico ufficiale, come l’ASI (Automotoclub Storico Italiano) o il Registro Storico della casa automobilistica, e possibili limitazioni di natura temporale o geografica per l’ingresso nelle ZTL.

Questi veicoli, appartenenti alla categoria Euro 0 e prodotti prima del 1992, sono noti per i loro elevati livelli di emissioni, essendo privi delle moderne tecnologie di controllo degli inquinanti. Tale caratteristica ha spinto verso l’adozione di normative più severe, mirate a ridurre l’impatto ambientale. Tuttavia, le associazioni di settore sottolineano che il numero di queste auto è esiguo rispetto al parco veicoli complessivo e che il loro utilizzo è spesso limitato a occasioni speciali, come raduni o manifestazioni storiche.

Per bilanciare innovazione e tradizione, si discute l’introduzione di misure come l’obbligo di carburanti meno inquinanti o l’installazione di sistemi per il controllo delle emissioni. Tra le proposte emergono anche permessi speciali per eventi culturali e incentivi economici per interventi di restauro ecosostenibile, al fine di preservare questi veicoli come testimonianze storiche.

Italia, tante le vetture storiche in circolazione

In Italia, per essere riconosciuta come storica, un’auto deve avere almeno 20 anni dalla prima immatricolazione ed essere iscritta a un registro storico ufficiale. Inoltre, deve essere mantenuta in condizioni originali o restaurata rispettando le specifiche tecniche dell’epoca. Le agevolazioni già esistenti, come esenzioni sul bollo e polizze assicurative ridotte, potrebbero essere affiancate da ulteriori incentivi per i proprietari.

Questa riforma rappresenta una sfida per collezionisti e appassionati, che temono costi aggiuntivi e limitazioni nell’utilizzo dei loro veicoli. Le associazioni, come l’ASI, stanno lavorando affinché il decreto tenga conto delle esigenze di chi possiede e utilizza auto storiche, promuovendo al contempo la tutela del patrimonio culturale e il rispetto delle normative ambientali.

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