Peugeot 9X8: sotto i riflettori alla 6 Ore di Monza
Presentazione “sul campo” per la Hypercar ibrida sviluppata da Peugeot e Peugeot Sport con la collaborazione di TotalEnergies e Saft per la batteria di trazione attesa in pista nel 2022: il terzo atto del WEC 2021.
L’obiettivo è confermato: il debutto, nel 2022, nella massima categoria delle competizioni per auto a ruote coperte, cioè la nuova classe Hypercar. Nel frattempo, saranno avviati i test dinamici, con i primi giri di ruota fissati per l’ultimo trimestre di quest’anno, e si provvederà all’omologazione della vettura in tempo per il suo esordio nel WEC 2022. È Peugeot 9X8, nuova “arma” con cui il marchio di Sochaux tornerà a schierarsi nel Mondiale Endurance quanto prima nella prossima stagione.
Un palmarès di assoluto livello
Il ritorno di Peugeot nel World Endurance Championship aggiunge un ulteriore, e importantissimo, tassello per la Casa costruttrice francese – confluita sotto l’”ombrello” Stellantis – da lungo tempo protagonista di una strettissima “liaison” con il motorsport (inteso anche come ottimo veicolo di promozione, come dimostrato, nell’ultimo quarantennio, dai numerosissimi “privati” che grazie ai Trofei Peugeot hanno potuto dare sfogo alla propria passione tanto in pista quanto nei rally) e che possiede nel proprio palmarès tre storiche vittorie alla 24 Ore di Le Mans.
Due delle quali ottenute, nel 1992 e nel 1993, con Jean Todt al timone della Divisione sportiva (ed è a lui che si deve la realizzazione, avvenuta a fine 1981, del reparto corse Peugeot Talbot Sport, atto che contribuì notevolmente alla creazione di una nuova immagine racing per Peugeot) e con la leggendaria Peugeot 905. Quattordici anni dopo (2007), il terzo trionfo a Le Mans arrivò con Peugeot 908 HDi FAP. A conferire ulteriore prestigio alla bacheca dei risultati sportivi di Peugeot nelle gare di durata, ci sono i quattro titoli conquistati, rispettivamente, nel 1992 (Campionato mondiale Sport Prototipi), nel 2007 (Le Mans Series) e, successivamente, la doppietta 2010-2011 nella Intercontinental Le Mans Cup con la “evoluzione” Peugeot 908.
A dieci anni esatti dagli ultimi successi, ecco puntarsi i riflettori di Peugeot sulla nuova Hypercar 9X8, che dopo una prima illustrazione di progetto avvenuta a settembre 2020 a corollario della 24 Ore di Le Mans (evento che, per inciso, preludeva alle celebrazioni per i 210 anni dalla fondazione di Peugeot) ed un “reveal” in diretta streaming realizzato all’inizio di luglio 2021, è stata presentata alla stampa come “antipasto” alla 6 Ore di Monza 2021, terzo appuntamento con il WEC.
Hypercar: il regolamento in sintesi
Peugeot 9X8 è chiamata a rafforzare una categoria Hypercar che per qualità e prestigio dei competitor (da Audi a Porsche, da Toyota a Ferrari) potrà giustamente portare avanti la grande importanza delle gare di durata non solamente a livello di passione che anima milioni di enthusiast nel mondo ma anche in qualità di strumento di primissimo piano nello sviluppo delle tecnologie funzionali all’impiego sulle strade di tutti i giorni.
Lo dimostra, uno su tutti, il regolamento tecnico della classe Hypercar (che sostituisce la LMP1), dove la propulsione deve affidarsi ad un sistema che presuppone motori a benzina sviluppati specificamente oppure derivati dalla produzione di serie (blocco motore, testata, numero di camme e angoli delle valvole: queste ultime, fra l’altro, devono essere di tipo “convenzionale”, ovvero né elettromagnetiche e nemmeno pneumatiche) e, per le vetture equipaggiate con un modulo ibrido come Peugeot 9X8, ci si affida ad un sistema MGU-K da 272 CV di potenza massima, collocato in corrispondenza delle ruote anteriori (nel caso dei prototipi) oppure al posteriore se la Hypercar è derivata da un modello stradale progettato con questo layout.
L’unità elettrica deve intervenire oltre i 120 km/h di velocità (pista asciutta) e fra i 140 ed i 160 km/h (lo dispone la Direzione di gara) in caso di asfalto bagnato. Il peso minimo del motore termico è fissato in 165 kg; il cambio (al massimo sette rapporti, e con la possibilità di utilizzare solamente due soluzioni di rapportatura) deve essere contenuto in una scatola in alluminio o in magnesio, e deve pesare almeno 75 kg. Le misure esterne sono: 5 m di lunghezza, 2 m di larghezza, 1,15 m di altezza minima (1,2 m se si tratta di vetture derivate da modelli stradali), 3.150 mm di passo minimo. Il peso minimo è 1.030 kg, e si possono utilizzare fino a 50 kg di zavorra in funzione del BoP-Balance of Performance.
Dirigenti e piloti al “taglio del nastro” monzese
Su questo “capitolato” è stata impostata Peugeot 9X8, la cui presentazione alla 6 Ore di Monza 2021 è avvenuta alla presenza dello “Stato maggiore” delle Divisioni sportive e promozionali di Sochaux: Thierry Lonziano (responsabile degli uffici Global Marketing & Communications), Jean-Marc Finot (direttore di Stellantis Motorsport), Olivier Jansonnie (direttore tecnico di Peugeot Sport WEC), insieme a Loïc Duval e Gustavo Menezes, due dei piloti che – con Paul Di Resta, Mikkel Jensen, Kevin Magnussen, James Rossiter e Jean-Eric Vergne – porteranno in pista la nuova Hypercar nella prossima stagione.
Al “vernissage” monzese hanno inoltre preso parte due esponenti di primo piano nel mondo delle competizioni: Pierre Fillon, presidente ACO-Automobile Club de l’Ouest che organizza il Mondiale Endurance, la 24 Ore di Le Mans ed ha collaborato con la FIA nella stesura del nuovo regolamento tecnico e sportivo di categoria LMH-Le Mans Hypercar; e Frédéric Lequien, amministratore delegato WEC.
Neo-Performance: dalla pista alla strada e viceversa
I nomi di primo piano intervenuti alla presentazione di Peugeot 9X8 a margine della prima giornata di prove libere della 6 Ore di Monza – dove, a questo punto, gli appassionati attendono che per l’edizione del prossimo anno ci sarà anche, in forze, il marchio del Leone – trovano peraltro giustificazione nell’approccio di immagine conferito alla Hypercar frutto della partnership fra Peugeot e Peugeot Sport, con l’appoggio di TotalEnergies e SAFT per lo sviluppo della batteria di trazione ad elevata densità. Con 9X8, in effetti, l’azienda declina il concetto “Neo-Performance” creato specificamente da Peugeot e già adottato dalla lineup di serie (508 PSE-Peugeot Sport Engineered).
Non c’è l’alettone
La vettura mette in evidenza, da un punto di vista estetico – cui un prezioso apporto è stato dato dalle “matite” del Centro Stile Peugeot con a capo Matthias Hossann – uno degli atout che contribuiscono a scrivere un nuovo capitolo nella storia delle competizioni: una silhouette particolarmente fluida e l’assenza dell’ala posteriore, che dopo più di mezzo secolo viene messa in cantina, grazie ad un nuovo approccio aerodinamico e di stile che fa riferimento ad un preciso indirizzo hi-tech.
Del resto, ciò si deve anche ad una indovinata regolamentazione tecnica: per le vetture di classe LMH-Le Mans Hypercar, viene concessa più libertà ai progettisti nello studio delle superfici aerodinamiche, in modo da costituire una riflessione inedita ed interessante verso lo sviluppo di una generazione di autovetture realmente nuova, e più aperta alla creatività delle équipe dei disegnatori. Per il fatto che si permette solamente un elemento regolabile, e senza specificare se esso debba per forza essere costituito dall’alettone posteriore, il gioco è presto fatto: con i calcoli e le simulazioni già compiute dai tecnici Peugeot e Peugeot Sport, si intende dimostrare che è possibile ottenere elevatissime prestazioni anche senza l’ausilio dell’ala posteriore.
Diversi elementi rimandano all’attuale gamma
È tuttavia da segnalare, e anche questo rappresenta una peculiarità che avvicina le vetture di categoria Hypercar alla produzione di serie, la presenza di diversi particolari estetici che rimandano l’immagine di Peugeot 9X8 alle soluzioni adottate dalle più recenti proposte di Sochaux, come ad esempio il disegno dei gruppi ottici “a tre artigli” anteriori e posteriori, che concettualmente posizionano 9X8 all’interno della lineup Peugeot, nonché il nuovo monogramma con la testa del Leone, retroilluminato, che spicca sul frontale e sulle fiancate.
Un nuovo capitolo green nel motorsport
L’impostazione meccatronica di Peugeot 9X8 è altrettanto importante per la rappresentazione concreta di alcune “voci” da tempo sui taccuini delle priorità da parte dei vertici dell’azienda: ibridazione, riduzione dei consumi di carburante e – di riflesso – meno emissioni di CO2, più efficienza ed affidabilità complessiva del veicolo. Peculiarità che trovano una prima dimostrazione nel “capitolato” hi-tech di 508 Peugeot Sport Engineered da 360 CV di potenza di sistema (è la vettura di serie più potente mai realizzata da Peugeot) ed appena 46 g/km di biossido di carbonio. In effetti, alla base del suo sviluppo c’è la medesima équipe di ingegneri e progettisti che hanno ricevuto l’incarico di impostare la Hypercar 9X8.
I dettagli del sistema Peugeot Hybrid4
“Sotto al cofano” (o, per meglio dire: alle spalle dell’abitacolo), Peugeot 9X8 viene equipaggiata con un motore a benzina da 2,6 litri ed architettura a 6 cilindri a V di 90° (unità motrice realizzata ad hoc: non deriva da alcun motore già utilizzato nella produzione di serie) che eroga una potenza massima di 680 CV. Il modulo di propulsione Peugeot Hybrid4 si completa con un motogeneratore elettrico da 272 CV, collegato alle ruote anteriori come da regolamento tecnico, a sua volta alimentato da una batteria da 900V (sviluppata insieme a TotalEnergies e Saft) ad elevate densità e potenza, che serve all’accumulo dinamico dell’energia prodotta dalle fasi di decelerazione e di frenata.
Ecco quando la vedremo in pista
L’esordio “circolante” di Peugeot 9×8 è chiaramente dietro l’angolo: a fine 2021 inizieranno i primi giri di ruota, funzionali al suo esordio agonistico che avverrà nel 2022. Nella prima fase di illustrazione del progetto, dunque, la nuova hypercar di Sochaux – in configurazione vicina a quella definitiva – è dunque pronta ai primi test.