Più di 100.000 auto elettriche ferme in Germania: un disastro
In Germania ci sono oltre 100.000 auto elettriche ferme in alcuni piazzali perché rimaste invendute dopo lo stop agli incentivi varato lo scorso dicembre
Ci sono oltre 100.000 auto elettriche parcheggiate, in sosta temporanea, nei parcheggi adiacenti alle fabbriche, alle concessionarie e ai porti della Germania. In questa condizione vigono non soltanto le macchine prodotte all’estero e importate, ma anche tutte quelle realizzate in casa. L’anno 2023 è stato terribile per il settore delle EV che ha consentito a creare un primato record negativo per quanto riguarda la vendita di veicoli alla spina. Questo fenomeno è figlio – sostengono gli analisti – della cessazione improvvisa degli incentivi governativi per l’acquisto di auto elettriche che è stato a varato a dicembre. Un flop roboante in Germania.
Che succede in Germania
L’aumento di vetture elettriche a marchio BYD in sosta al porto di Brema, nel cuore della Germania ha comportato una congestione del terminal veicoli. Al tempo stesso, i giornalisti tedeschi hanno svelato che migliaia di vetture di Tesla, assemblate nella fabbrica di Grünheide, sono state inserite in segreto in un vecchio aeroporto militare a Neuhardenberg, per la mancanza di spazio sufficiente nell’impianto produttivo vicino alla capitale, Berlino.
Una transizione difficile
Contemporaneamente, i produttori di automobili tedesche stanno abbassando sensibilmente la quota di produzione destinata ai veicoli elettrici a batteria, facendo lievitare i tempi per l’introduzione di nuovi modelli e modificando le loro strategie per rallentare la transizione verso la mobilità elettrica. Una situazione che rappresenta un problema che sembra non poter creare degli sviluppi positivi. Le reazioni osservate derivano in special modo dal calo della domanda a livello locale, benché si registri un atteggiamento progressivo più cauto anche sul fronte internazionale nei confronti delle auto elettriche. In Italia abbiamo assistito al fenomeno degli incentivi, che in pochissime ore ha bruciato centinaia di milioni di euro destinati all’acquisto di veicoli EV. Che sia tutto riconducibile a questo, ovvero che senza dei bonus questi veicoli non riescono più a essere commerciabili. Ai posteri l’ardua sentenza.