Porsche e Volkswagen, leadership in bilico: Blume inizia a tremare
Oliver Blume, CEO di Porsche e Volkswagen, al centro di critiche per il doppio ruolo. Chi sono i possibili successori?
Due poltrone, troppi problemi per Oliver Blume. Il manager, alla guida contemporaneamente di Volkswagen e Porsche, si trova al centro di crescenti polemiche dopo il terremoto ai vertici della casa di Stoccarda e le difficoltà finanziarie che stanno colpendo entrambi i colossi automobilistici.
Oliver Blume inizia a tremare
La pressione su Blume è aumentata in seguito al recente licenziamento di due figure chiave in Porsche: il direttore finanziario Lutz Meschke e il responsabile commerciale Detlev von Platen. Questa decisione ha scatenato un acceso dibattito nel mondo finanziario e industriale tedesco, con testate autorevoli come Handelsblatt e Süddeutsche Zeitung che chiedono apertamente al manager di scegliere tra i due incarichi per garantire una leadership più focalizzata.
Volkswagen e Porsche: quanti tagli
Le difficoltà non si fermano qui. Porsche ha annunciato un piano di tagli da 1,5 miliardi di euro nel 2023, superando di gran lunga le previsioni iniziali, e ha emesso un profit warning che ha allarmato gli investitori. Nel frattempo, Volkswagen sta affrontando una fase di ristrutturazione che prevede riduzioni di personale e capacità produttiva, aumentando ulteriormente la pressione sul manager.
In questo contesto di incertezza, si intensificano le speculazioni sulla possibile successione aziendale alla guida di Porsche. Tra i candidati principali figurano Klaus Zellmer di Skoda, Gernot Döllner di Audi e Stefan Weckbach di Volkswagen. Per le posizioni vacanti di CFO e responsabile commerciale, invece, emergono nomi di spicco come Holger Peters, Jürgen Rittersberger e Martin Sander. La governance duale di Blume appare sempre più insostenibile agli occhi degli stakeholder, che richiedono una leadership concentrata per affrontare le sfide di un settore automotive in profonda trasformazione.