Prezzi dei carburanti, il Codacons denuncia anomalie sul mercato italiano

Codacons accusa: il petrolio cala del 23%, ma i prezzi alla pompa scendono solo del 3%. Azioni legali contro le compagnie petrolifere in arrivo

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 24 apr 2025
Prezzi dei carburanti, il Codacons denuncia anomalie sul mercato italiano

Il mercato italiano dei carburanti vive una situazione che sta suscitando grande dibattito: nonostante il crollo delle quotazioni internazionali del petrolio, i prezzi alla pompa di benzina e diesel restano pressoché invariati. Il calo del 23% del greggio, passato da 78 dollari al barile di gennaio agli attuali 60 per il WTI e da 82 a 63 dollari per il Brent, non ha avuto un impatto significativo sui prezzi carburanti. Al contrario, la benzina al self-service è scesa solo del 3,2% e il gasolio del 3,7%, una differenza minima rispetto alle aspettative dei consumatori.

Sproporzione abnorme

Secondo il Codacons, l’associazione dei consumatori, questa discrepanza rappresenta una “sproporzione abnorme” che mette in luce un fenomeno consolidato nel mercato: quando il costo del greggio aumenta, i prezzi alla pompa salgono immediatamente, mentre quando cala, i ribassi si verificano con lentezza esasperante. Questa dinamica, sostiene l’associazione, grava pesantemente sulle tasche degli italiani, con un costo aggiuntivo di oltre 18 euro per ogni pieno medio di carburante.

Se i ribassi del greggio venissero trasferiti integralmente ai consumatori, un litro di benzina costerebbe oggi circa 1,4 euro invece degli attuali 1,764, mentre il gasolio scenderebbe a 1,33 euro contro gli attuali 1,662. Questo scenario ipotetico evidenzia un potenziale risparmio significativo per gli automobilisti italiani, ma tale beneficio continua a essere negato.

Possibili manovre speculative

La questione non si limita solo ai consumatori privati: anche il settore del trasporto merci risente di questa disparità. Nonostante il calo delle quotazioni internazionali, i costi per il trasporto restano elevati, influenzando negativamente l’intera filiera logistica e produttiva del Paese.

Il Codacons sta considerando di intraprendere azioni legali contro le compagnie petrolifere, accusandole di possibili manovre speculative e aggiotaggio. L’obiettivo è ottenere maggiore trasparenza e una riforma strutturale del settore, che possa garantire equità nei prezzi al consumo. L’associazione ritiene che le giustificazioni addotte dalle compagnie, come il peso della fiscalità italiana e i costi di logistica e distribuzione, non siano sufficienti a spiegare una differenza così marcata tra il calo del greggio e i ribassi alla pompa.

Questa situazione riapre il dibattito sulla necessità di una riforma del settore petrolifero italiano. La trasparenza nei meccanismi di determinazione dei prezzi è fondamentale per tutelare i consumatori e ridurre le disparità. Il mercato dei carburanti, infatti, è strettamente legato alla quotidianità degli italiani e all’economia del Paese, e una maggiore equità potrebbe portare benefici significativi sia per i cittadini che per le imprese.

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