Qatargate, Bonomi: pressioni sul settore automotive
Lo scandalo del Qatargate sta facendo emergere possibili intromissioni del paese arabo nei processi decisionali e legislativi della comunità europea.
In questo ultimo periodo le istituzioni dell’Unione Europea sono letteralmente al centro di una bufera a causa del cosiddetto Qatargate. Parliamo di uno scandalo di proporzioni enormi che ha evidenziato possibili intromissioni illegali del Qatar nei processi decisionali e legislativi della comunità europea, sollevando dubbi sulle attività di lobbying delle autorità europee, anche da parte del Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
Qatargate: influenze sulle decisioni europee
Una pesante accusa arriva anche da Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, che si domanda se dall’estero non siano arrivate pressioni che hanno avuto pesanti influenze su alcune delle recenti decisioni che riguardano anche il settore automotive europeo. Tra queste spicca anche il bando dedicato alle vetture endotermiche del pacchetto “Fit for 55“.
Il “pacchetto” “Fit for 55” contiene una lunga serie di riforme che porteranno alla riduzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 (rispetto al 1990). Successivamente ci sarà praticamente un totale “taglio” delle emissioni di biossido di carbonio del parco circolante di veicolo nell’Unione Europea. In genarle tutti gli interventi riguarderanno quasi la totalità dei settori industriali. Di conseguenza, secondo le nuove norme Il biossido di carbonio emesso dalle automobili di nuova produzione dovrà diminuire del 55% dal 2030 e del 100% dal 2035, in rapporto ai livelli 2021. In poche parole, a partire dal 2035 tutte le nuove auto prodotte dovranno ad essere a zero emissioni.
Le dichiarazioni di Bonomi
La presunta corruzione scaturita dal Qatargate che ha travolto alcuni esponenti del Parlamento Ue pone, infatti, il dubbio sul fatto che d’alcuni provvedimenti siano stati influenzati da economie straniere.
A tal proposito Bonomi ha affermato:
A questo punto mi chiedo se le scelte per esempio effettuate sull’automotive, o come più di recente sul tema degli imballaggi, siano scelte fatte in modo del tutto consapevole o siano state adottate sulla scorta di pressioni esterne. Capisco che sulla scorta di un singolo episodio non vadano messe in discussioni le istituzioni Ue, ma voglio essere certo che quando si fanno scelte di politica industriale in Europa si sia fino in fondo consapevoli delle decisioni che vengono prese come sistema industriale europeo.
Pesanti conseguenze economiche e sociali
Quello avanzato dal numero uno di Confindustria è un vero e proprio atto d’accusa che mira a smascherare possibili decisioni delle autorità europee influenzate dai poteri qatarioti che hanno pesanti effetti sul settore industriale del Vecchio Continente. Ricordiamo, infatti, che il bando alle endotermiche è oggetto di forti polemiche a causa delle conseguenze che provoca dal punto di vista sociale, economico e ancor di più occupazionale.