Renault Clio E-Tech: la prova su strada
La Renault affronta il tema dell’ibrido con un sistema originale che assicura comfort e piacere di guida, e garantisce bassi consumi. Ecco come va su strada la Clio E-Tech.
La Renault Clio cede al fascino dell’ibrido e diventa E-Tech attraverso soluzioni tecniche mutuate direttamente dalla Formula 1. L’abbiamo guidata su vari percorsi per capire quanto sia valida rispetto alle concorrenti che hanno sposato la causa ibrida già da tempo, e non sono mancate le sorprese.
Esterni: si riconosce dai dettagli
Oggi sono diverse le vetture ibride sul mercato; quindi, per un brand la loro presenza in gamma è un fatto comune, ed è inutile sottolinearlo troppo con delle caratterizzazioni estetiche importanti: bastano dei dettagli colorati in azzurro, dei badge discreti e l’idea di fondo viene espressa senza dare troppo nell’occhio. Certo, la Clio E-Tech non è un’ibrida comune, sotto pelle ha soluzioni piuttosto originali, ma fuori è semplicemente appagante nell’estetica al pari delle sorelle a motore termico. Lo stile non si allontana troppo dal modello precedente: i clienti hanno voluto così, l’hanno chiesto espressamente, per cui sarebbe stato quantomeno illogico non accontentarli.
Interni: abitacolo funzionale, ma il bagagliaio perde 90 litri
L’abitacolo della Clio ibrida esprime in maniera più convinta la sua natura e la scritta alla base della leva del cambio lo testimonia, così come una strumentazione prodiga di informazioni utili per gestire il sistema ibrido. Per chi ama le grafiche animate c’è la possibilità di visionare l’andamento dei flussi d’energia attraverso il grande display centrale da 9,3 pollici.
A livello di spazio, bisogna rinunciare a 90 litri di capacità di carico, ma la capienza di 301 litri rimane sufficiente considerando la categoria a cui appartiene. Certo, la soglia di carico alta non è il massimo quando si trasportano oggetti pesanti, e l’accessibilità posteriore è migliorabile, ma questi sono difetti condivisi con le altre Clio dalle quali ha mutuato anche le finiture curate e la qualità degli assemblaggi. In quattro si sta comodi, visto che dietro il divano risulta più accogliente di quanto si possa pensare salendo a bordo.
Al volante: è confortevole, niente effetto scooter e consuma poco
Quando guidi non ti accorgi che sotto pelle c’è un sistema ibrido composto da un motore termico aspirato da 1,6 litri, e da 2 propulsori elettrici, con quello più piccolo atto a svolgere le funzioni di generatore, motorino d’avviamento, e sincronizzatore di un cambio privo di frizione e sincronizzatori. Senti una spinta progressiva, fluida, una potenza silenziosa che comunque non lascia trapelare l’intervento del propulsore termico a meno che non schiacci con forza sull’acceleratore, ma anche in questo caso la voce non diventa mai arrogante, e il bello è che il cambio agisce senza quell’effetto scooter che su altre ibride disturba nella condotta più impegnata.
I cavalli ci sono, considerato che la power-unit vanta una potenza di sistema di 140 CV, ma nella maggior parte delle circostanze questa Clio invoglia ad una guida sciolta, nella quale ogni tanto si butta l’occhio sul display per conoscere il livello di carica della batteria agli ioni di litio da 1,2 kWh che si trova al di sotto del vano di carico. Tra le 3 le modalità di guida, posso dire che quella denominata Eco, pensata per sfruttare il motore elettrico per qualche km fino a 75 km/h, l’ho utilizzata ogni tanto, più spesso mi sono affidato alla logica di sistema della vettura optando per la voce che risponde al nome MySense, qualche volta ho verificato anche il comportamento in Sport, e devo ammettere che l’auto è più pronta, ma con le due unità elettriche accoppiate a quella termica non ho avvertito la necessità di avere più brio nella guida di tutti i giorni.
Se si esclude qualche episodio nel quale l’intervento della parte elettrica al momento delle cambiate si è palesato in maniera più netta, la marcia si è rivelata silenziosa quasi quanto quella di un’auto elettrica pura, la guida brillante e fluida, e l’esperienza, nel complesso, è stata differente da quella provata con altre ibride. Si percepisce che Renault ha percorso una strada diversa, riuscendo ad ottenere un sistema ibrido che non mortifica la guida ma favorisce consumi, tanto che le percorrenze riscontrate nel quotidiano sono state nell’ordine dei 20-21 km/l.
Prezzo: da 22.000 euro
Per una Clio ibrida bisogna mettere in conto una spesa che va da poco meno di 22.000 euro a quasi 28.000 euro, a seconda delle versioni. In pratica, si tratta di circa 2.000 euro in più rispetto alla 1.5 Blue dCi da 115 CV, ma con gli incentivi il costo scende in maniera significativa.