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Renault, Raffaele Fusilli: “Qual è la visione degli italiani rispetto all’elettrico?”

Su Linkedin interessanti riflessioni da parte del numero uno di Renault in Italia, Raffaele Fusilli

Su Linkedin interessanti riflessioni da parte del numero uno di Renault in Italia, Raffaele Fusilli. L’amministratore delegato della casa automobilistica francese si chiede qual è la visione degli italiani rispetto all’elettrico. La domanda sorge spontanea visto il comportamento contraddittorio degli italiani da questo punto di vista.

Renault: interessanti riflessioni del CEO Fusilli sulla situazione italiana sull’elettrico

In proposito Fusilli ha dichiarato: “È paradossale: le ricerche ci dicono che gli italiani sono tra i più aperti in Europa alle motorizzazioni alternative ma poi, quando guardiamo i dati di vendita, l’Italia è il fanalino di coda per le immatricolazioni di vetture elettriche. Com’è possibile?”, si chiede il numero uno di Renault Italia.

Il CEO di Renault ha messo in evidenza come nel 2022 sono state immatricolate in Italia 49.058 vetture completamente elettriche (Bev) con una quota di mercato di appena il 3,7 per cento, una delle più basse d’Europa. Bassa anche la quota di mercato delle ibride ricaricabili plug-in: 5,1 per cento. Al contrario mild hybrid e full hybrid hanno conquistato nel 2022 il 33,9 per cento del mercato, superando sia le auto tradizionali a benzina sia quelle diesel. Insomma la passione degli italiani verso i modelli elettrificati sembra concentrarsi per ora sugli ibridi e non sulle auto totalmente elettriche, come mostrano i dati di vendita.

Fusilli, facendo riferimento anche ai risultati del Global Automotive Consumer Study 2023 realizzato da Deloitte ha messo in evidenza quelli che secondo lui sono gli ostacoli che frenano l’ascesa in Italia delle auto elettriche. Secondo il numero uno di Renault il primo problema sono i costi considerati troppo elevati in un periodo di grandi difficoltà e incertezze per molti.

Il secondo ostacolo riguarda il tema della ricarica della batteria, giudicata per il momento da molti italiani non ancora sufficente per stare tranquilli avendo una vettura elettrica. Il terzo ostacolo riguarda la rete: il 43% degli italiani pone l’attenzione sulla scarsità di infrastrutture pubbliche di ricarica a cui si aggiunge più di un italiano su tre che esprime incertezze anche per la ricarica domestica (34%).

Dunque Fusilli conclude dicendo: “Se vogliamo arrivare al 2035 con una maggior numero di auto elettriche sulle nostre strade dobbiamo riuscire ad abbattere questi ostacoli. Le case automobilistiche stanno facendo il massimo: non solo propongono continuamente nuovi modelli Bev con autonomie sempre più elevate (anche superiori a 500 km), ma anche sul fronte delle auto ibride, che possiamo considerare come un ponte verso l’elettrico puro, la ricchezza delle gamme e i livelli di efficienza sono altissimi.”

Sicuramente c’è un tema di prezzo, che rischia di penalizzare la classe media. Ma io sono convinto che i prezzi scenderanno, frutto della scala crescente e di batterie sempre più economiche ed efficienti. Credo che nel giro di pochi anni le case automobilistiche saranno in grado di offrire ai loro clienti vetture Bev ad un prezzo paragonabile a quelle delle berline tradizionali” ha concluso il numero uno di Renault che inoltre ha messo anche in evidenza come l’Italia stia recuperando il gap rispetto al resto d’Europa anche per quanto concerne la rete delle stazioni di ricarica.

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