Revisione auto d’epoca e auto storiche: come funziona, quali differenze
Come si fa il collaudo delle auto storiche, in cosa si distinguono dalle auto d’epoca, ogni quanto e dove va fatta la revisione e cosa si controlla.
Come si effettua la revisione periodica per le auto d’epoca e le auto storiche? Quali sono i controlli che vengono effettuati? E ci sono delle differenze con le auto d’epoca? Quando bisogna portare un veicolo storico in revisione?
In questa guida facciamo chiarezza su questa importante questione, che interessa centinaia di migliaia di appassionati e possessori di veicoli storici: come funziona il collaudo, dove bisogna portare la vettura, quali controlli tecnici vengono effettuati, ogni quanto tempo si fa la revisione.
Auto storica e auto d’epoca: le differenze
Esistono alcune differenze sostanziali fra auto storiche e auto d’epoca, che in effetti non sono la stessa cosa. Le distinzioni sono non solamente di forma, ma soprattutto sostanziali, in primo luogo ai fini della circolazione.
Secondo l’art. 60 del Codice della Strada (“Motoveicoli, ciclomotori, autoveicoli e macchine agricole d’epoca e di interesse storico e collezionistico iscritti negli appositi registri”), i veicoli d’epoca – considerati “veicoli atipici” – sono di fatto cancellati dagli archivi del Pubblico Registro Automobilistico. La loro circolazione “Può essere consentita soltanto in occasione di apposite manifestazioni o raduni autorizzati, limitatamente all’ambito della località e degli itinerari di svolgimento delle manifestazioni o raduni. Aper questo i veicoli, per poter circolare, devono essere provvisti di una particolare autorizzazione rilasciata dal competente ufficio del Dipartimento per i trasporti terrestri nella cui circoscrizione è compresa la località sede della manifestazione o del raduno ed al quale sia stato preventivamente presentato, da parte dell’ente organizzatore, l’elenco particolareggiato dei veicoli partecipanti. Nella autorizzazione sono indicati la validità della stessa, i percorsi stabiliti e la velocità massima consentita in relazione alla garanzia di sicurezza offerta dal tipo di veicolo”.
Le auto storiche (e, in generale, tutti i veicoli considerati di interesse storico e collezionistico) che godono di agevolazioni sulla tassa di proprietà (bollo auto) e sulle tariffe assicurative Rc Auto, possiedono, come la loro definizione indica, una importanza storica e collezionistica che va certificata. La loro libera circolazione su strada è consentita, a patto che siano rispondenti alle norme del Codice della Strada. Il certificato di rilevanza storica e collezionistica si ottiene:
- A partire da 20 anni dalla data di costruzione del veicolo;
- Con la piena conservazione delle specifiche originarie di fabbricazione;
- Con iscrizione del veicolo in uno dei registri storici ASI (Automotoclub Storico Italiano), FMI (Federazione Motociclistica Italiana), Registro Italiano Fiat, Registro Italiano Alfa Romeo, Registro Storico Lancia.
Come avviene la revisione delle auto storiche
La distinzione elencata qui sopra è utile per sapere che anche in materia di collaudo ci sono delle differenze fra auto storiche e auto d’epoca.
Ogni quanti anni le auto storiche devono essere revisionate
La revisione delle auto storiche è in effetti obbligatoria, perché questi veicoli possono circolare liberamente. Dunque: se l’auto storica è iscritta in uno dei Registri indicati nell’art. 60 comma 4 CdS (appunto: tutti quelli di cui risulti l’iscrizione in uno dei seguenti registri: ASI, Storico Lancia, Italiano FIAT, Italiano Alfa Romeo, Storico FMI), e sulla carta di circolazione viene riportata la dicitura “Veicolo storico”, la prima revisione va effettuata dopo 4 anni dalla data di registrazione, e successivamente ogni 2 anni. Esattamente come avviene per tutte le autovetture moderne (primo collaudo dopo 4 anni dalla data di prima immatricolazione, e quelli successivi ogni 2 anni entro la fine del mese in cui la revisione precedente è stata superata).
Revisione auto storica: cosa viene controllato
La revisione di un’auto storica può avvenire presso la sede provinciale della Motorizzazione Civile (Dipartimento dei Trasporti Terrestri) di competenza oppure, dal 20 novembre 2021, anche presso un qualsiasi centro revisioni privato autorizzato dal Ministero dei Trasporti e della Mobilità Sostenibili. Una notevole semplificazione, perché fino a quella data le auto storiche immatricolate prima del 1960 potevano essere revisionate periodicamente soltanto in Motorizzazione.
I controlli tecnici richiesti per il superamento della revisione periodica di un’auto storica sono gli stessi delle “normali” vetture più moderne, con qualche eccezione che riguarda il controllo dei fumi e le prove dinamiche di frenatura:
- L’esenzione del controllo delle emissioni per i veicoli di interesse storico e collezionistico ad accensione comandata (motori a benzina) costruiti fino al 4 agosto 1971, e per i veicoli provvisti di motore ad accensione spontanea (motori diesel) costruiti entro il 1 gennaio 1960;
- La prova di frenatura per il controllo del freno di servizio (freni a pedale) sulle auto storiche costruite prima del 1 gennaio 1960 può essere effettuata con la determinazione del valore di decelerazione media che risulta dalla vettura in ordine di marcia e con soltanto il conducente a bordo, partendo da una velocità iniziale di 40 km/h: sulle autovetture, la decelerazione minima deve essere di 4 m/s2 (3,5 m/s2 su tutti gli altri autoveicoli).
Auto d’epoca: cosa viene controllato in revisione
Trattandosi di vetture cancellate dal PRA – vengono inserite in un registro ad hoc a cura del Centro Storico della Motorizzazione (Dipartimento dei Trasporti Terrestri) – e non destinate alla normale circolazione per via delle caratteristiche tecniche specifiche e dell’impossibilità di adeguarne requisiti ed equipaggiamenti secondo le norme del Codice della Strada in materia di normale circolazione sulle strade pubbliche, le auto d’epoca non sono soggette ai controlli tecnici periodici obbligatori dopo 4 anni e poi ogni 2 anni per le auto storiche e tutte le vetture più moderne.
La revisione delle auto d’epoca è obbligatoria?
In effetti, come si specificava più sopra, le auto d’epoca possono essere autorizzate alla circolazione esclusivamente nell’ambito di determinati eventi, manifestazioni o raduni. Perché questo sia possibile, occorre farsi rilasciare un’autorizzazione specifica dall’ufficio del Dipartimento dei Trasporti Terrestri di competenza.
È tuttavia importante precisare che anche le auto d’epoca devono essere sottoposte a un controllo periodico: la revisione obbligatoria delle auto d’epoca deve avvenire ogni 5 anni, solamente in Motorizzazione oppure presso un ente abilitato dallo stesso Dipartimento dei Trasporti Terrestri.
La revisione delle auto d’epoca serve ai tecnici per verificare che il veicolo deve avere mantenuto inalterate le proprie caratteristiche di costruzione e non deve avere avuto interventi che possano averle alterate per sempre.