Revisione bombole metano auto: quando si fa, nuove regole
Quali sono le tipologie delle bombole metano auto, quando bisogna revisionarle, come funzionano i controlli, le sanzioni del Codice della Strada.
Come avviene la revisione delle bombole del metano di un’auto? Quando è obbligatorio sottoporre il veicolo? Quali sono le modalità tecniche di collaudo? Esistono delle nuove regolamentazioni in materia? E ancora: il collaudo di un’auto alimentata a metano è differente rispetto a quello delle auto a benzina, diesel e ibride?
In questa guida facciamo chiarezza sulla questione del collaudo di una vettura a metano, e in particolare delle bombole che contengono il gas: in quali fasi si articola l’intervento di collaudo, quali sono le tipologie di bombole installate, quali sono le scadenze di revisione e come si controllano, le sanzioni applicate dal Codice della Strada per chi circola alla guida di un’auto a metano non revisionata, o con la revisione scaduta.
Revisione auto a metano: perché è obbligatoria
La revisione dell’impianto a metano di un’auto è fondamentale: una bombola del metano non a norma, in effetti, può mettere in pericolo la sicurezza dei conducenti e dei passeggeri del veicolo, in special modo nel caso di un incidente stradale. Questo può avere gravissime (e pienamente giustificate) ripercussioni amministrative: chi provoca un incidente mentre è alla guida di un veicolo non revisionato, o con revisione scaduta, può dovere risarcire di tasca propria i terzi danneggiati.
Quali sono i tipi di bombole metano per auto
Innanzitutto, alcune indicazioni tecniche. In genere, le bombole che contengono il metano che alimenta l’auto a gas naturale vengono posizionate – per evidenti motivi di sicurezza – in determinati punti del veicolo:
- Al di sotto del pianale della vettura: questo vale nel caso degli autoveicoli alimentati a metano dalla Casa costruttrice;
- All’interno del vano bagagli, o in un altro vano ben protetto e accessibile: questa modalità riguarda gli autoveicoli trasformati a metano successivamente alla loro costruzione.
La forma delle bombole del metano per auto è sempre cilindrica. Possono variare le dimensioni dei contenitori del gas, i formati e i materiali. In materia di classificazione, le bombole del metano auto si suddividono in due tipologie:
- DGM, ovvero Direzione Generale per la Motorizzazione: si tratta delle bombole provviste di omologazione nazionale, per lo più quelle installate sui veicoli trasformati a metano dopo la prima immatricolazione (aftermarket);
- ECE/ONU R110, cioè le bombole di omologazione internazionale: possono essere installate sui veicoli omologati a gas dalla Casa costruttrice, oppure trasformati aftermarket.
A loro volta, le bombole ECE/ONU R110 vengono suddivise in quattro categorie, a seconda della relativa struttura e dei materiali di realizzazione:
- CNG-1, bombole con il corpo metallico in acciaio;
- CNG-2, con il corpo metallico rinforzato mediante una guaina in filamento continuo impregnato con resina, che vengono avvolte in modo circonferenziale;
- CNG-3, bombole che presentano il corpo metallico completamente avvolto da una guaina a filamento continuo impregnato con resina;
- CNG-4, ovvero bombole con corpo non metallico, in materiali compositi, rinforzato da una guaina a filamento continuo impregnato con resina.
Quando fare la revisione delle bombole metano auto: novità normative
A prescindere dalla tipologia, tutte le bombole del metano installate negli autoveicoli devono essere sottoposte a verifica periodica o alla revisione (ovvero collaudo o riqualificazione, a seconda dei casi). Le operazioni di controllo devono essere effettuate presso:
Officine di installazione e assistenza di impianti a metano per autotrazione;
Centri di assistenza ufficiali delle Case costruttrici;
Officine autorizzate per i lavori di riqualificazione (revisione) delle bombole di tipo CNG-4.
Importante: Tutte le bombole del metano per auto hanno una durata di vita massima di 20 anni a partire dalla data di costruzione. La riqualificazione delle bombole fa effettuata prima della revisione dell’autoveicolo. Le bombole che non superano i controlli di riqualificazione periodica vanno distrutte.
Di seguito il dettaglio delle scadenze di prima riqualificazione periodica (revisione) delle bombole metano sugli autoveicoli.
Bombole di tipo CNG-1
Dopo 4 anni a partire dalla data di prima immatricolazione, successivamente ogni 4 anni (fa fede la punzonatura GFBM collocata nella zona superiore della bombola, vicino all’innesto della valvola di intercettazione).
Bombole CNG-2
Dopo 4 anni dalla data di prima immatricolazione, poi ogni 4 anni (come riporta l’etichetta adesiva GFBM collocata nella parte centrale del serbatoio).
Bombole CNG-3
Dopo 4 anni dalla data di prima immatricolazione, poi ogni 4 anni (come riporta l’etichetta adesiva GFBM collocata nella parte centrale del serbatoio).
Bombole CNG-4
L’entrata in vigore del Decreto Ministeriale del 13 maggio 2022 ha stabilito che la riqualificazione (revisione) delle bombole va effettuata ogni 48 mesi (4 anni) dalla data di immatricolazione dell’autoveicolo, fatte salve eventuali indicazioni diverse da parte della Casa costruttrice (prima era ogni 2 anni).
Le modalità di scadenza delle bombole CNG-4 rispettano il seguente schema:
- Bombole scadute prima del 14 luglio 2022: revisione dopo 24 mesi, successivamente ogni 48 mesi;
- Bombole scadute dopo il 14 luglio 2022: revisione prorogata di ulteriori 24 mesi in automatico.
Come si verifica la scadenza delle bombole metano auto
Il controllo di scadenza delle bombole del metano per auto è semplice. Si tratta, in effetti, di osservare quanto segue:
- Le indicazioni riportate sulla targhetta GFBM-Gestione Fondo Bombole Metano, posizionato sul corpo della bombola, che riporta numero della bombola, marca e gli estremi di omologazione, nonché la data dell’ultima revisione effettuata;
- Il tagliandino collocato sul collo di ogni bombola, fissato mediante punzonatura al termine di ogni collaudo.
Auto a metano con bombole scadute: le sanzioni
Se si circola con un’auto a metano che ha la bombola scaduta, si è in infrazione. Nel dettaglio, l’art. 80 del Codice della Strada (“Revisioni”) stabilisce, al comma 14, quanto segue:
“Chiunque circola con un veicolo che non sia stato presentato alla prescritta revisione è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 173 euro a 694 euro”.
È importante tenere conto del fatto che tale sanzione raddoppia nel caso in cui la revisione non è stata effettuata per più di una volta in base alle scadenze di legge.
L’organo accertatore – vale a dire l’agente che, durante il controllo dei documenti del veicolo, ha scoperto che il mezzo non è in regola con la revisione periodica obbligatoria – annota sulla carta di circolazione che il veicolo è sospeso dalla circolazione fino all’avvenuto collaudo. Si consente la circolazione del mezzo solamente per recarsi presso un Centro revisioni autorizzato oppure presso il competente Ufficio del Dipartimento dei Trasporti, la Navigazione e i Sistemi informativi e statistici.
Se, nonostante questo, si utilizza il veicolo abusivamente (cioè non soltanto per portarlo al collaudo), si applica una sanzione amministrativa da 1.998 euro a 7.993 euro, cui si aggiunge la sanzione accessoria del fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni.
In caso di reiterazione delle violazioni, il veicolo viene confiscato.