Revisioni auto: arriva la stangata, tariffe più care dal 1 novembre
Il Decreto interministeriale firmato dal Ministero delle Infrastrutture e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze aumenta il costo-base dei collaudi, che passa da 45 a quasi 55 euro.
Il costo delle revisioni auto si prepara ad un aumento: notizia non del tutto inedita in quanto era nell’aria da tempo (se n’era parlato, alla fine del 2020, a proposito di un emendamento di modifica al disegno di legge di Bilancio 2021), tuttavia ecco la conferma. E con una data certa: il 1 novembre 2021. Da quel giorno, il costo-base del “collaudo” aumenterà da 45 euro a 54,90 euro. Un +22% che corrisponde al progetto normativo precedentemente approvato e che sarebbe dovuto scattare già dalla fine dello scorso gennaio, salvo poi venire prorogato per via della mancanza di un decreto attuativo dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità sostenibili.
Un “ritocco” che si adegua alle tabelle Istat
Ora, la normativa è arrivata: con il decreto interministeriale firmato dal Ministero delle Infrastrutture insieme al Ministero dell’Economia e delle Finanze, il nuovo costo delle revisioni per i veicoli a motore ed i rimorchi è stato ufficialmente “ritoccato”. E si tratta, come a suo tempo indicato in una nota a cura di Cna, di un “Adeguamento” delle tariffe che erano ferme da 13 anni. Dunque, un aggiornamento alle tabelle Istat.
Prima di tutto c’è la sicurezza, però…
Non ci sarà in ogni caso da stare allegri: sebbene la sicurezza venga prima di ogni altra cosa e perciò non abbia prezzo, quando poi si tratti di sborsare ben il 22% in più è chiaro che molti automobilisti, motociclisti e autotrasportatori potrebbero avere da mugugnare. In effetti, l’aumento è piuttosto sostenuto. Di seguito le nuove tariffe di revisione per i veicoli a motore.
- In Motorizzazione: 45 euro + 22% di aumento = 54,90 euro;
- Presso un Centro revisioni autorizzato: 45 euro + 22% di aumento + IVA al 22% + 10,20 euro come diritti di Motorizzazione + 1,78 euro per il bollettino postale = 78,96 euro.
È chiaro che le nuove tariffe delle revisioni auto andranno a maggiore beneficio dei Centri privati, in virtù di un iter più veloce fra prenotazione ed esecuzione materiale del collaudo, laddove le sedi della Motorizzazione richiedono tempi più lunghi.
C’è il bonus, ma la cifra stanziata è esigua
Vale la pena tenere presente che se da una parte per milioni di utenti si prepara il “caro-revisione”, lo stesso adeguamento delle tariffe introduce il “Buono Veicoli Sicuri”, una sorta di Bonus valido per i primi tre anni dall’entrata in vigore (dunque dal 2021 al 2023) mediante il quale è lo Stato ad assumersi la copertura dello stesso aumento. Ci sono tuttavia dei limiti ben precisi: il “rimborso” avrà valore per una sola “seduta” di collaudo e per un solo veicolo (qualora se ne possieda più di uno, dunque, gli altri veicoli pagheranno il costo intero con la nuova maggiorazione) e, appunto, solamente per una volta. In più, la somma stanziata dallo Stato è piuttosto bassa: appena 4 milioni di euro, dunque insufficiente a coprire l’intera domanda. In buona sostanza: potranno usufruirne in pochi, e con buona pace di quanti da mesi si trovano a dover fronteggiare ogni giorno le conseguenze dell’emergenza sanitaria.
Le sanzioni per mancata revisione
L’art. 80 comma 14 del Codice della Strada stabilisce che chi venga trovato a circolare alla guida di un veicolo oltre la scadenza dei termini di revisione rischia una sanzione amministrativa che varia da 173 euro a 694 euro. Tale importo può raddoppiare in caso di recidiva, ovvero se il collaudo non sia stato effettuato per più di una scadenza periodica. In più, il CdS dispone la sanzione accessoria del divieto di circolazione del veicolo fino all’avvenuta revisione: in pratica, si consente soltanto di spostarsi per portare il veicolo in revisione. La circolazione durante il periodo di sospensione comporta una multa da 1.998 euro a 7.993 euro, cui si aggiungono 90 giorni di fermo amministrativo e la confisca del veicolo se la violazione viene ripetuta.