Riforma delle accise, quanto aumenterà il diesel nel corso dei prossimi anni

La riforma delle accise 2025 punta a riallineare benzina e diesel, ridurre i sussidi dannosi e finanziare i trasporti pubblici. Scopri di più

Di Fabrizio Caratani
Pubblicato il 13 mar 2025
Riforma delle accise, quanto aumenterà il diesel nel corso dei prossimi anni

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un piano quinquennale di riforma accise sui carburanti, che promette di trasformare il panorama fiscale in Italia. La misura, in linea con gli impegni del PNRR carburanti, prevede un graduale aumento delle accise sul diesel e una contestuale riduzione su quelle della benzina, con l’obiettivo di eliminare il divario entro cinque anni.

Il decreto legislativo, varato il 13 marzo 2025, stabilisce incrementi annuali tra 1 e 1,5 centesimi al litro per il diesel, attualmente tassato 0,617 euro al litro, e riduzioni proporzionali sulla benzina, oggi gravata da 0,728 euro per litro. L’implementazione sarà gestita tramite decreti interministeriali coordinati tra i Ministeri dell’Economia, dei Trasporti, dell’Ambiente e dell’Agricoltura, per garantire un’applicazione graduale e minimizzare gli impatti sui consumatori.

Costi per i proprietari di auto diesel

I 16,5 milioni di veicoli diesel circolanti in Italia subiranno inevitabilmente un aumento dei costi. Per un pieno di 50 litri, l’incremento massimo di 1,5 centesimi al litro potrebbe tradursi in una spesa aggiuntiva di 0,915 euro, considerando l’IVA. Con due rifornimenti mensili, l’aggravio annuale per ogni vettura potrebbe arrivare a 22 euro. A livello nazionale, il Codacons impatto stima un costo complessivo tra 243 e 364,5 milioni di euro annui, che nel quinquennio potrebbe raggiungere tra 1,21 e 1,82 miliardi di euro.

Risparmi per chi utilizza benzina

Di contro, gli automobilisti che utilizzano benzina beneficeranno di risparmi equivalenti. Le riduzioni annue complessive varieranno tra 249,7 e 374,5 milioni di euro, con un risparmio aggregato stimato tra 1,25 e 1,87 miliardi di euro nei cinque anni di piena attuazione.

Finalità e contestazioni

Questa riforma accise ha una duplice finalità: ambientale ed economica. Mira a disincentivare l’uso del diesel, più inquinante in termini di emissioni di CO2, e ad allinearsi agli impegni assunti dall’Italia nell’ambito del PNRR carburanti e del piano europeo RepowerEU, volti a ridurre i sussidi ambientalmente dannosi.

Tuttavia, non mancano le critiche. Il Codacons impatto solleva preoccupazioni per i possibili effetti inflazionistici legati all’aumento dei costi di trasporto. Sebbene il provvedimento mantenga le agevolazioni per il gasolio commerciale, tutelando il settore dell’autotrasporto, permangono dubbi sull’impatto per pendolari e lavoratori che utilizzano quotidianamente veicoli diesel. La rimodulazione delle accise rappresenta una svolta significativa nelle politiche di mobilità e fiscalità ambientale del paese, con effetti che si estenderanno ben oltre il semplice costo del carburante alla pompa.

Ultime notizie