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Sabine Schmitz: addio alla Regina del Nurburgring

Il mondo del motorsport dice addio alla 51enne pilota tedesca che ha legato indissolubilmente la sua passione verso la Nordschleife: sconfitta da un cancro, aveva 51 anni.

C’è un velo nero che idealmente ricopre la verdissima regione dell’Eifel: da dove da più di novant’anni milioni di appassionati di tutto il mondo convergono per esprimere il proprio amore verso un approccio all’automobile che è più uno stile di vita, giunge una notizia che gela il sangue. Sabine Schmitz, che con la Nordschleife aveva da sempre stabilito un rapporto di assoluto amore (peraltro corrisposto) è scomparsa, per colpa di una vigliacca malattia che l’aveva colpita nel 2017 e verso cui aveva immediatamente opposto una strenua controffensiva.

Nata e cresciuta a “pane e Nurburgring”

La “Regina del ‘Ring” – come era conosciuta in tutto il mondo – era letteralmente cresciuta nei venti e passa km della tormentatissima Nordschleife. Nata nell’albergo-ristorante di famiglia e cresciuta, insieme alle due sorelle più grandi, nell’Hotel am Tiergarten a Nürburg, situato nel cuore del tracciato, costruì negli anni un solidissimo legame con lo storico circuito, che le ha regalato i trofei più importanti.

Prima donna ad avere vinto la 24 Ore

Gli archivi del ‘Ring raccontano che fu proprio Sabine Schmitz, all’epoca ventisettenne, ad aggiudicarsi il titolo di prima donna ad avere trionfato alla 24 Ore del Nurburgring: avvenne nel 1996, con una Bmw M3 E36 condivisa con Johannes Scheid ed Hans Widmann. E non si fermò qui: il successo personale venne bissato, nell’edizione successiva, con il medesimo modello di coupé bavarese, in quell’occasione portata alla vittoria insieme allo stesso Johannes Scheid, ad Hans-Jürgen Tiemann e Peter Zakowski (figlio dell’altrettanto leggendario Erik Zakowski fondatore della “usine” Zakspeed). Alla 24 Ore giunse, successivamente, terza (2008), nona (2011) e sesta assoluta (2012), in queste edizioni al volante di altrettante Porsche 911. Fra i titoli conquistati, si ricordano la Rcn (Rundstrecken-Challenge Nürburgring) e la Vln (Veranstaltergemeinschaft Langstreckenpokal Nürburgring).

La “tassista” più famosa del mondo

Oltre all’impegno agonistico, che alternava ad impegno professionale nel settore della ristorazione, prima (sulle orme dell’impresa di famiglia, aveva ricevuto una solida educazione nella direzione alberghiera e come sommelier), e poi anche come pilota di elicotteri (aveva ottenuto il brevetto nel 2004), Sabine Schmitz è diventata celebre fra gli appassionati per avere condotto la sua Bmw M5 “Ring Taxi”, ininterrottamente e per diversi anni, lungo i quasi 21 km della Nordschleife. Una curiosa stima indica che avrebbe percorso un totale di 30.000 giri al Nurburgring, come dire qualcosa come 1.200 giri di pista ogni anno, tanto da meritarsi ampiamente il riconoscimento di “Regina del Nurburgring”.

Popolare anche in TV

Un ulteriore successo mediatico le giunse dalle frequenti incursioni nel piccolo schermo, in particolare su D Motor (DMax), durante la 22. stagione di “Fifth Gear”, e soprattutto in Top Gear, dove debuttò nel 2002 e si fece notare – suscitando l’ammirazione del trio Jeremy Clarkson, James May e Richard Hammond (più il “misterioso” The Stig – per essere spesso e volentieri più veloce dei suoi “concorrenti”.

Ha lottato fino all’ultimo

I suoi impegni ebbero una brusca svolta, nel 2017, quando le venne diagnosticato un tumore: ciò tuttavia non le impedì di arrestare del tutto il suo rapporto con la Nordschleife, come diede modo di testimoniare, all’inizio dell’estate 2018, nella conquista di un ulteriore primato: il record sul giro nella categoria “Sport Utility”, al volante di un esemplare pre-serie di Skoda Kodiaq RS.

In quell’occasione, Sabine fermò i cronometri su un tempo di 9’29”84, regalando al SUV di Mladà Boleslav il titolo di prim’attore di categoria sulla Nordshleife, e regalandosi un ennesimo riconoscimento. Alcune operazioni e cicli di chemioterapia non avevano scalfito la sua volontà di tornare da protagonista nel mondo che più amava: purtroppo gli ultimi mesi hanno visto Sabine costretta a concentrarsi sulla sua sfida più importante. Un drammatico confronto, affrontato a viso aperto, che purtroppo ha, nella serata di martedì 16 marzo, avuto la meglio.

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