Francia: scooter con telecamere multano le auto in sosta selvaggia
Pugno duro, in Francia, per limitare le cattive abitudini degli automobilisti.
In Francia è in esercizio una flotta di scooter per il contrasto della sosta selvaggia, mai deficitaria, in ogni angolo del mondo. Li gestisce Moovia, un’azienda privata che controlla il pagamento dei parcheggi…e non solo. I mezzi a due ruote, aggiunti in tempi recenti alle auto della compagnia impegnate nella stessa missione, hanno tutto l’occorrente per svolgere al meglio il loro lavoro.
Scooter farciti di tecnologia
Guardando il video, infatti, noterete la presenza, sugli scooter in esame, di un vano bagagli con telecamere e sensori, per leggere le targhe dei veicoli, acquisendo quelle dei mezzi sanzionabili per via delle infrazioni commesse. In pratica questi “occhi”, connessi ad appositi software, individuano i furbetti, ossia quanti non pagano il ticket per il parcheggio o lasciano la propria auto (moto o camion) in zone non consentite.
Un rinforzo per fare multe
Questi scooter particolari, come dicevamo, implementano la flotta di vetture Moovia destinate da alcuni anni alla stessa missione operativa. La loro capacità e celerità nella valutazione dello scenario ne fanno un’arma molto più efficace del tradizionale vigile urbano che si muove a piedi per individuare le infrazioni. Qui tutto avviene in modo automatico.
Sistema sanzionatorio
Le telecamere e i sensori che si intravedono nel baule posteriore degli “scooter vigilantes” garantiscono una capacità di monitoraggio molto più capillare ed efficace. Per i trasgressori d’oltralpe si preannunciano tempi duri. Ricordiamo che in Francia anche i controlli di velocità con autovelox possono essere affidati ad aziende private, in servizio con auto non contrassegnate e assolutamente anonime. Questo fa fioccare le multe. In casi del genere, però, prima di fare applausi, bisognerebbe interrogarsi sulla congruità dei limiti e sulla possibile inclinazione a sfruttare quelli più assurdi per fare fatturato. Cosa utile per le finanze degli enti e delle imprese coinvolte, ma meno premiante sul piano etico ed educativo.