Sesame Solar presenta la nanogrid: come funziona
Sesame Solar ha sviluppato una nanogrid funzionale ed efficiente, che fornisce energia seguendo un circuito che è 100% ecologico.
Sesame Solar, azienda di Jackson, nel Michigan (USA), ha presentato la prima nanogrid al mondo, un sistema che unisce Fer, idrogeno e accumulatori, totalmente mobile e alimentato da energia rinnovabile, usando una combinazione di luce solare e idrogeno verde. Si tratta di uno strumento molto utile specialmente in situazione di emergenza, come un blackout.
La struttura
La struttura della nanongrid di Sesame Solar è modulare e personalizzabile, adotta dei pannelli fotovoltaici che, a seconda del modello, possono produrre da 3 a 20 kW, con in aggiunta la capacità di stoccare fino a 15 kWh di elettricità. Hanno una grandezza che va dai 3 a 12 metri circa, ogni nanogrid è dotata di un normale caricatore tipo 2 e può anche essere utilizzata per ricaricare un veicolo elettrico. Il costo effettivo è di 150.000 euro e viene consegnata entro 45 giorni dal momento dell’ordine. Servono solamente 15 minuti per attivarla e, secondo il costruttore, può essere operativa per 20 anni consecutivi.
Sesame Solar nanogrid: funzionamento
Il funzionamento ruota tutto intorno alle batterie, che danno energia alla nanogrid e che sono ricaricate attraverso i pannelli solari. Quando calano sotto al 35%, vengono ricaricate anche attraverso le celle a combustibile, che usano l’idrogeno verde derivante dai serbatoi in cui è stoccato. Finita la procedura, le fuel cell si disattivano, mentre i pannelli fotovoltaici fanno partire l’elettrolisi per dar vita a nuovo H2. Si tratta di un sistema totalmente ecologico, potenziabile con delle piccole turbine eoliche da aggiungere.
Parola al CEO
L’importante di questa struttura viene descritta abilmente dal CEO di Sesame Solar, Lauren Flanagan:
Le nostre nanogrid cambieranno traiettoria agli effetti del cambiamento climatico, fornendo alle comunità in difficoltà l’energia di cui hanno bisogno per accedere a risorse fondamentali. Non possiamo impedire uragani o incendi, ma possiamo creare soluzioni che aiutino le comunità a riprendersi in modo efficiente senza causare ulteriori danni all’ambiente.