Sicurezza stradale: pugno di ferro di Salvini contro drogati e ubriachi alla guida
Ritiro della patente a vita per drogati e ubriachi per incrementare la sicurezza stradale anche con sanzioni temporali.
La sicurezza stradale è sempre più presente nelle notizie di cronaca, troppe vite spezzate da tragedie evitabili, troppi comportamenti scorretti che faranno versare altro sangue sulle strade. É ora di dare un segnale per interrompere questa mattanza annunciata. Così, il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha detto la sua in merito alla questione durante la presentazione del Rapporto sulla sicurezza stradale di Dekra.
Sicurezza stradale: ritiro della patente a vita a drogati e ubriachi
Per affrontare a muso duro la questione della sicurezza stradale, Salvini parla di sanzioni differenti, definendole temporali. “Dobbiamo intervenire sulle sanzioni, non tanto economiche e penali, ma in termini temporali. Diverse associazioni di vittime della strada chiedono la revoca a vita della patente nei casi più gravi. Chi si mette alla guida ubriaco marcio o drogato deve sapere che è un potenziale assassino. Quindi la sospensione della patente per due o tre anni o la revoca a vita va fatta”.
Multe proporzionali al reddito
Inoltre, sempre nel contesto della sicurezza stradale, il viceministro Galeazzo Bignami, ha aggiunto l’ipotesi di emettere delle sanzioni in base al reddito. “Potremo introdurre un incremento di sanzioni in base al reddito”. L’idea nasce da un quadro piuttosto allarmante, quello relativo ad un aumento importante delle multe derivanti da infrazioni stradali. A quanto pare gli automobilisti italiani starebbero diventando particolarmente indisciplinati. Ma ad onor del vero è lecito sottolineare come spesso, nelle grandi città, ci siano delle aree con limiti di velocità sin troppo bassi, corsie preferenziali mal segnalate, e che in diversi tratti stradali gli autovelox mobili siano posizionati in maniera strategica.
Punti patenti da rivedere, casco e targa per i monopattini elettrici
Per migliorare la sicurezza stradale, inoltre, Salvini punta il dito sui punti patente. “Dobbiamo intervenire sui punti patente, perché stando alle statistiche di qualche anno fa gli italiani erano corretti alla guida: il 98% ha più di 20 punti. Fra gli zero e nove punti ci sono solo lo 0,24%, che sono 100 mila persone”. Un dato che stride con il quantitativo di multe in costante aumento.
“Questo ci deve far riflettere”, ha spiegato Salvini, che ha esteso il suo intervento parlando di biciclette e di monopattini. “Il metro e mezzo di distanza dai ciclisti è cosa buona e giusta in linea di principio, ma diverse sedi stradali non prevedono la possibilità di avere questa distanza. Dobbiamo identificare non tanto i ciclisti quanto i conducenti di monopattino, che nella sua versione elettrica raggiunge velocità su strada o sul marciapiedi, ahimè, notevoli. Rendere più sicura la guida sulle due ruote e sul monopattino elettrico, con casco e targa. Non ci può essere impunità”.