Skoda Enyaq Coupé iV: prezzo, prova, autonomia
Disponibile con trazione posteriore o integrale, e con 2 pacchi batteria, offre un look sportivo ed una guida briosa.
La Skoda è sempre più cool, l’immagine di brand tutto convenienza e sostanza è stata sostituita, nel tempo, con quella di un marchio concreto ma aperto allo stile ed all’innovazione. La Enyaq iV, prima elettrica della Casa boema, in questo senso ha tracciato una linea netta che separa il passato dal presente, e con la variante Coupé iV esplora una nicchia di mercato particolare senza avere timori reverenziali anche nei confronti della cugina Audi Q4 e-tron Sportback. I prezzi, ufficiosamente, partono da 45.000 euro fino ai circa 60.000 euro della cattivissima RS, ma per vederla in concessionaria bisognerà attendere il prossimo autunno.
La differenza è tutta nella coda
Il tetto trasparente brunito che scende in maniera importante, i montanti che si inclinano, e quel lunotto dalla forma armoniosa raccontano, in uno sguardo la Enyaq Coupé iV, sorella dai tratti sportivi della vettura nata dalla piattaforma MEB, quella pensata per le elettriche del Gruppo Volkswagen, da cui originano anche la ID.3, la ID.4 e l’Audi Q4 e-tron. Il frontale non aveva bisogno di ritocchi per via delle forme scolpite che uniscono in maniera accattivante gruppi ottici, cofano, e calandra.
Quest’ultima, volendo, può essere arricchita anche con listelli a LED, e a quel punto passare inosservati è praticamente impossibile. Ma la variante sportiva dell’elettrica Skoda nasce per farsi notare, per dimostrare che i tempi sono cambiati, e ci riesce benissimo.
Lo spazio non le manca
Con una lunghezza di 4,65 metri, i motori alloggiati tra gli assi anteriore e posteriore, e la batteria sul fondo dell’auto, la Skoda Enyaq Coupé iV regala spazio in abbondanza ai suoi occupanti, anche dietro, nonostante le forme da sportiva, per cui non comporta rinunce. Inoltre, il bagagliaio da 570 litri è ampio ed accessibile e, all’occorrenza, può arrivare fino a 1.600 litri abbattendo il divano posteriore.
Per il resto pochi fronzoli e finiture curate, con un piccolo display per la strumentazione da 5,3 pollici ed uno più grande, da 13 pollici, con aggiornamenti OTA, nella parte alta della plancia. I tasti fisici sono ridotti all’osso, ma per avere tutto sotto controllo c’è l’head-up display con realtà aumentata che trasforma il parabrezza in uno schermo.
Spinge ma non rolla
Premesso che la gamma prevede potenze che partono dai 179 CV della variante a trazione posteriore con un solo motore, quella meno “cavallata”, che è accoppiata ad una batteria da 58 kWh, noi, in questa prima presa di contatto abbiamo avuto la possibilità di guidare le due versioni più potenti, a trazione integrale, rispettivamente da 265 e 299 CV. La RS è stata quella che ci ha regalato le emozioni più grandi, come era prevedibile, con il suo scatto da 0 a 100 km/h coperto in soli 6,5 secondi ed una coppia istantanea di 460 Nm.
L’assetto ribassato di 15 mm rispetto alla Enyaq iV è senza dubbio un valore aggiunto, soprattutto in curva, dove il rollio viene smorzato maggiormente e si ha la sensazione di avere un mezzo più affilato e agile nonostante una massa che rimane importante. Gestire il livello di rigenerazione della batteria in frenata è un aiuto da non sottovalutare nel misto per non andare a sovraccaricare di lavoro l’impianto frenante.
Parlando di guida nel traffico, o comunque di una condotta più consona alle abitudini dell’automobilista medio, stando accorti a non sfruttare troppo la cavalleria, l’autonomia della gamma Enyaq Coupé spazia dai 416 ai 544 km, in base alle motorizzazioni ed alla grandezza del pacco batteria, che va da 58 kWh a 77 kWh. Quest’ultimo può essere ricaricato fino a 135 kW, per cui trovando una colonnina HPC sono sufficienti 6 minuti per recuperare l’energia necessaria a percorrere 100 km. Con una stazione di ricarica rapida a 50 kW, invece, in 70 minuti si passa dal 10 all’80% della carica complessiva.