Tagli in vista nella fabbrica di batterie di Stellantis in Francia: tanti i posti a rischio

ACC, joint venture Stellantis, TotalEnergies e Mercedes-Benz, valuta riduzioni di personale. La gigafactory di Douvrin non sarà toccata

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 11 feb 2025
Tagli in vista nella fabbrica di batterie di Stellantis in Francia: tanti i posti a rischio

La transizione verso l’auto elettrica comincia a mostrare le sue prime difficoltà, con circa 100 dipendenti di Automotive Cells Company (ACC) che rischiano il posto nelle sedi di Bordeaux e Parigi. La joint venture, nata dalla collaborazione tra Stellantis, TotalEnergies e Mercedes-Benz, è specializzata nella produzione di batterie elettriche per veicoli.

Crisi della fabbrica di batterie

Il piano di ristrutturazione aziendale, attualmente in discussione con le parti sociali, prevede un accordo di risoluzione collettiva basato su uscite volontarie. Le posizioni più a rischio sembrano essere quelle legate alle funzioni di supporto, come confermato dal segretario generale Matthieu Hubert, che ha sottolineato le crescenti difficoltà legate alla transizione verso la mobilità elettrica.

ACC, che attualmente conta circa 2.000 dipendenti in Francia, concentrerà i tagli nel centro di ricerca e sviluppo di Bordeaux e negli uffici direzionali di Parigi. Tuttavia, la gigafactory Douvrin, recentemente inaugurata, continuerà a operare a pieno regime. Questo stabilimento fornisce batterie per modelli di punta come la Peugeot e-3008, e-5008 e Opel Grandland Electric, confermando il suo ruolo strategico per l’elettrificazione del parco auto europeo.

Stellantis e non solo alle prese con dure sfide

La decisione di ACC si inserisce in un contesto di sfide più ampie per il settore automotive, che deve affrontare una transizione ecologica più complessa del previsto e una crescente concorrenza internazionale. Nonostante queste difficoltà, lo stabilimento di Douvrin rimane cruciale per il futuro del mercato delle batterie elettriche in Europa.

Le trattative tra l’azienda e i sindacati definiranno nelle prossime settimane l’entità effettiva dei tagli e le modalità di gestione degli esuberi. Si tratta di un delicato equilibrio tra la necessità di ristrutturazione e il mantenimento della competitività in un mercato in rapida evoluzione.

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