Tesla sotto accusa, il contachilometri "gonfia" i dati?

Un caso legale contro Tesla solleva dubbi sulla precisione del contachilometri e sulla gestione delle garanzie. Accuse di manipolazione dei dati

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 16 apr 2025
Tesla sotto accusa, il contachilometri

Il colosso automobilistico Tesla si trova al centro di una controversia legale che mette in discussione la trasparenza nella registrazione dei chilometri percorsi dai suoi veicoli elettrici. Una causa intentata da una cliente californiana, Nyree Hinton, accusa l’azienda di utilizzare algoritmi predittivi per calcolare il chilometraggio, anziché sistemi convenzionali, portando a dati potenzialmente gonfiati e alla scadenza anticipata della garanzia.

La denuncia

Secondo quanto riportato nella denuncia, la Model Y del 2020 di Hinton avrebbe registrato distanze significativamente superiori rispetto a quelle effettivamente percorse, con discrepanze che raggiungerebbero addirittura il 117%. La cliente ha documentato come la media giornaliera di chilometri registrata dalla sua Tesla sia passata da circa 89 km al giorno, nel periodo invernale, a 116 km al giorno nei mesi primaverili. Confrontando questi dati con quelli di precedenti veicoli posseduti, emerge una differenza ancora più marcata: in sei mesi, le altre auto avevano registrato circa 9.800 km, mentre la Tesla ne ha segnati oltre 21.000 nello stesso arco di tempo.

Al centro della disputa vi è il metodo di calcolo utilizzato da Tesla. L’azienda, secondo l’accusa, non si affiderebbe a tradizionali sistemi meccanici o elettronici, ma a un algoritmo complesso che considera variabili come il consumo energetico e il comportamento del conducente. Nonostante i veicoli Tesla siano dotati di GPS di alta precisione, sembra che l’azienda preferisca utilizzare un “fattore di conversione miglia-energia elettrica” variabile, sollevando dubbi sull’accuratezza dei dati registrati.

Presunta manipolazione dei dati

Questa presunta manipolazione potrebbe avere conseguenze economiche significative per i consumatori. Un contachilometri che avanza più rapidamente del dovuto potrebbe causare la scadenza anticipata delle garanzie, costringendo i proprietari a sostenere costi per estensioni o riparazioni che, altrimenti, sarebbero coperte. Questo scenario rappresenta un rischio per i clienti, che potrebbero trovarsi a dover affrontare spese impreviste.

Non è la prima volta che Tesla viene accusata di mancanza di trasparenza. Questo caso, tuttavia, potrebbe stabilire un precedente importante, spingendo l’intero settore automobilistico a rivedere gli standard di misurazione dei dati veicolari. Le tecnologie innovative che caratterizzano i veicoli elettrici, se non adeguatamente regolamentate, rischiano di generare zone d’ombra che penalizzano i consumatori.

Ad oggi, Tesla non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito alle accuse. Tuttavia, questa vicenda riapre il dibattito sulla necessità di una maggiore chiarezza e responsabilità da parte dei produttori di auto nei confronti dei propri clienti. La trasparenza nei metodi di calcolo del chilometraggio gonfiato potrebbe diventare un tema centrale per il futuro dell’industria automobilistica, specialmente con l’avanzare delle tecnologie basate su algoritmi.

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