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Tesla: la piattaforma per le low-cost arriverà a marzo

Tesla rilascia nuove e succulente informazioni relative alla piattaforma dedicata all’attesissima Model 2 da 25mila dollari.

Tesla è pronta ad una svolta molto importante della sua storia industriale. La Casa californiana ha annunciato che il prossimo marzo si svolgerà un nuovo “investor day”, ovvero un incontro con la comunità finanziaria dove verranno svelate notizie e novità relative alle future attività del Costruttore di auto elettriche americano.

Tesla: i temi dell’Investor Day

In particolare si affronteranno temi delicati come i piani di espansione a lungo termine dell’azienda,  l’allocazione del capitale (dividendi o acquisto di azioni proprie) e anche novità di prodotto, tecnologiche e tecniche. Tra queste ultime spicca l’attesissima piattaforma di terza generazione che verrà utilizzata sul futuro modello entry-level della gamma.

Tesla: in arrivo una low-cost da 25mila dollari

La nuova architettura sarà infatti sviluppata appositamente per l’inedita Tesla Model 2, ovvero il primo modello elettrico “low-cost” della Casa statunitense. Secondo le prime indiscrezioni, infatti, la Model 2 vanterà un costo di partenza di appena 25mila dollari ed avrà l’arduo compito di democratizzare la mobilità elettrica non solo americana, ma globale. I target di vendita a lungo termine di questo modello sono a dir poco ambiziosi: si parla infatti di superare la soglia di 20milioni di unità distribuite in tutto il mondo.

I dati di vendita

Alcuni succulenti dettagli relativi alla nuova piattaforma sono stati rivelati durante l’’ultima conference call sui risultati del terzo trimestre. Elon Musk in persona ha dichiarato che l’architettura sarà un’evoluzione di quelle attuali: la prima ha debuttato con i modelli Model S e Model X, mentre la seconda con le Model 3 e Y. Il risultato è anche frutto del lavoro svolto durante lo sviluppo del discusso pick-up Cybertruck e dell’attesissimo camion Semi. L’obiettivo di questa piattaforma è quello di abbattere i consumi di energia  e di abbassare i costi di produzione del 50%. Grazie a queste caratteristiche sarà possibile puntare ad un a crescita esponenziale delle vendite.

Ottimizzare i costi

L’ottimizzazione dei costi di produzione si rifletterà ovviamente sulla riduzione dei prezzi di vendita: in questo modo sarà possibile ottenere un modello entry-level da 25mila dollari, un prezzo molto inferiore rispetto ai 48.490 dollari necessari per acquistare negli USA una Model 3.

Previsioni di vendita fallite

Tesla ha inoltre snocciolato i dati commerciali, piuttosto deludenti, relativi al quarto trimestre del 2022 e dell’intero anno. Nonostante i record di vendita, le attese del mercato sono state deluse, principalmente a causa dell’imprevisto rallentamento della produzione verificatosi nella fabbrica di Shanghai. Analizzando i dati nel dettaglio scopriamo che negli ultimi tre mesi dell’anno le vetture targate Tesla consegnate sono state pari a 405.278 unità, ovvero il 31,3% in più rispetto ai 308.600 del medesimo periodo dello scorso anno scorso, ma al di sotto delle 427mila immatricolazioni previste dagli analisti. Il dato annuale ha superato il muro del milione di unità: 1,31 milioni di unità, rispetto alle 936.172 del 2021. L’incremento è ha sfiorato quindi il 40%, quindi molto al disotto del target del 50% indicato da Musk.

Gamma da ampliare

I risultati mancati non sono esclusivamente da imputare al rallentamento dell’impianto di Shanghai, ma anche ad una gamma di vetture ristretta ed in parte obsoleta: la maggior parte delle vendite (388.131) sono relative alle  Model 3 e Y, mentre Model S e X hanno raggiunto soltanto 17.147 unità.

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