Toyota, Mazda e Subaru: nasce la santa alleanza per i motori con carburanti alternativi

Toyota, Mazda e Subaru collaborano per innovare i motori a combustione interna, esplorando carburanti alternativi e riducendo le emissioni

Di Renato Terlisi
Pubblicato il 20 feb 2025
Toyota, Mazda e Subaru: nasce la santa alleanza per i motori con carburanti alternativi

Un’alleanza rivoluzionaria tra Toyota, Mazda e Subaru ridefinirà il futuro dei motori a combustione, puntando su carburanti alternativi come biofuel, idrogeno liquido e combustibili sintetici. L’annuncio, avvenuto durante il recente Multipathway Workshop, rappresenta un momento cruciale per l’industria automobilistica che, nonostante la crescente attenzione verso l’elettrificazione, continua a innovare nel campo dei motori tradizionali.

Alleanza giapponese

Le tre case automobilistiche giapponesi hanno delineato strategie specifiche e complementari. Toyota si focalizzerà sulla realizzazione di due nuovi propulsori quattro cilindri più compatti ed efficienti: un 1.5L che offrirà un risparmio di carburante del 12% e occuperà il 10% di spazio in meno, e un 2.0L che, pur mantenendo prestazioni paragonabili all’attuale 2.5L, risulterà il 30% più compatto.

Dal canto suo, Mazda rilancia la propria storica expertise nei motori rotativi, sviluppando innovative soluzioni mono e bi-rotore progettate come range extender per i veicoli elettrici. Questa tecnologia punta a risolvere il problema dell’autonomia, fornendo una fonte di energia supplementare quando le batterie si esauriscono.

Subaru, fedele alla propria tradizione, evolve il caratteristico motore boxer in chiave ibrida. La casa delle Pleiadi ha già presentato un prototipo sul modello Crosstrek, dimostrando come sia possibile combinare le peculiarità del motore boxer – baricentro basso e maggiore stabilità – con l’efficienza dei motori ibridi.

Obiettivo ambizioso per Toyota, Subaru e Mazda

“L’obiettivo è offrire ai clienti diverse strade verso la neutralità carbonica”, ha dichiarato Koji Sato, CEO di Toyota, sottolineando come questa partnership rappresenti un approccio pragmatico alla sostenibilità. La collaborazione dimostra che, anche nell’era della mobilità elettrica, c’è ancora spazio per innovare i motori tradizionali, rendendoli più compatibili con le sfide ambientali del futuro.

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