Trump rivede i dazi, cosa potrebbe succedere?

Trump valuta modifiche ai dazi su automotive e acciaio, sollevando speranze nei mercati globali. Investimenti strategici di Hyundai negli USA

Di Giorgio Colari
Pubblicato il 25 mar 2025
Trump rivede i dazi, cosa potrebbe succedere?

Trump rivede la sua strategia commerciale: settori chiave come automotive e farmaceutica potrebbero essere esclusi dai nuovi dazi, portando speranza alle imprese europee e generando reazioni contrastanti sui mercati. Mentre Wall Street ha accolto positivamente le indiscrezioni, le borse europee rimangono caute, preoccupate per l’impatto delle restrizioni commerciali.

Il passo indietro di Trump

Il 2 aprile, originariamente designato da Trump come “Liberation Day”, potrebbe ora segnare un’implementazione più graduale delle misure protezionistiche. Le principali case automobilistiche americane, tra cui GM, Ford e Stellantis, hanno ottenuto una sospensione temporanea delle tariffe per il mercato nordamericano. Questo potrebbe avere effetti positivi anche per paesi come Germania e Italia, quest’ultima importante fornitore per l’industria tedesca.

Nonostante l’ammorbidimento su alcuni fronti, l’amministrazione statunitense resta ferma sui dazi contro i cosiddetti “dirty 15“, ovvero i Paesi con i maggiori squilibri commerciali con gli USA. Tra questi figurano Cina, Unione Europea, Messico, Vietnam, Taiwan, Giappone, Corea del Sud, Canada, India, Thailandia, Svizzera, Malesia, Indonesia, Cambogia, Sudafrica e, potenzialmente, Russia.

Nuove sfide

Alcune multinazionali stanno già adattando le loro strategie per affrontare le nuove politiche commerciali. Il gigante Hyundai ha annunciato un ambizioso piano di investimenti USA da 20 miliardi di dollari, che include la costruzione di un’acciaieria da 5 miliardi in Louisiana. Questa struttura, che darà lavoro a circa 1.500 persone, produrrà materiali destinati ai veicoli elettrici, rafforzando la catena di fornitura locale.

Come dichiarato dal CEO di Hyundai Motor, José Muñoz, “il modo migliore di navigare tra i dazi è aumentare la localizzazione”, evidenziando l’importanza di avvicinare la produzione ai mercati di riferimento in un contesto di crescente protezionismo.

Nel frattempo, la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, preoccupata per possibili aumenti dell’inflazione e rallentamenti della crescita economica derivanti dalle tensioni commerciali. L’imprevedibilità di Trump continua a rappresentare un fattore di incertezza per l’economia globale, oltre che una strategia negoziale volta a rafforzare la posizione degli Stati Uniti.

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