Un impero di auto d'epoca intestate a prestanome: la frode clamorosa
A Parma sequestrate auto d'epoca di lusso per frode fiscale. Protagonista un commerciante con un tesoro su quattro ruote. L'inchiesta
Il lusso sfrenato che si intreccia con l’illegalità. Un impero di auto d’epoca dal valore di milioni di euro, nascosto dietro prestanome e redditi dichiarati da indigente. È questa la storia di Claudio Fontechiari, 66enne commerciante parmense, finito nel mirino della Procura per autoriciclaggio ed evasione fiscale.
Auto d’epoca di valore immenso
Le indagini hanno svelato un intricato sistema di intestazioni fittizie orchestrato dall’imprenditore, che ha utilizzato diversi prestanome – dalla madre 89enne alla compagna, passando per un operaio e un meccanico – per mascherare la proprietà di una collezione di auto d’epoca dal valore straordinario.
Il patrimonio sequestrato comprende veri gioielli dell’automobilismo mondiale, tra cui spicca una rarissima Ferrari 340 MM Vignale Spider, valutata 9 milioni di euro. Non da meno una Ferrari 275 GTB/2 verde pino, esemplare unico appartenente a una serie limitata di sei vetture, stimata 2,1 milioni di euro. Alcuni di questi bolidi hanno persino fatto bella mostra di sé nei musei Ferrari di Maranello e Modena.
Non solo fuoriserie del passato
Ma il lusso non si fermava alle quattro ruote. Gli inquirenti hanno scoperto anche una collezione di oltre 80 orologi di prestigio – tra Rolex e Patek Philippe – dal valore complessivo di 5 milioni di euro, denunciati come rubati quattro anni fa. Emergono inoltre conti cifrati a Montecarlo e in Slovenia.
La difesa sostiene che Fontechiari fosse un semplice appassionato collezionista, con debiti fiscali regolarmente saldati. Ma il suo passato racconta una storia diversa: già vent’anni fa aveva patteggiato per questioni fiscali legate alla compravendita di auto d’epoca.
L’inchiesta, che coinvolge altre sei persone, ha portato al sequestro dell’intera collezione, stimata intorno agli 8 milioni di euro. Tra i pezzi pregiati figurano anche una Lamborghini Miura, una Lancia Aurelia B24 Spider America e una Bizzarrini 5300 GT, testimonianze di una passione per i motori che, secondo quanto dichiarato dal figlio sul sito del suo salone, ha portato Fontechiari a possedere “quasi tutte le auto più prestigiose del mondo”.